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L'auto carbonizzata in cui si trovavano i corpi

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CASSANO ALLO JONIO (CS) – All’indomani della drammatica scoperta dei tre corpi carbonizzati nelle campagne di Cassano (LEGGI LA NOTIZIA) uno dei quali apparteneva ad un bimbo di appena tre anni, cominciano ad emergere i primi dati dei rilievi effettuati dagli specialisti dei Carabinieri. Secondo quanto è stato possibile comprendere i corpi delle tre vittime – Giuseppe Iannicelli, sorvegliato speciale di 52 anni, la marocchina Ibtissam Touss, di 27, e il nipotino dell’uomo, il piccolo Nicola – sono stati completamente consumati dal fuoco. Mentre i criminali che hanno compiuto il triplice omicidio hanno lasciato sul cofano dell’auto una moneta da 50 centesimi che fa pensare a un’esecuzione legata a ragioni di denaro. Magari una partita di droga non pagata. Ma al momento gli inquirenti non hanno una pista investigativa privilegiata. L’ispezione cadaverica, resa difficile dalla condizione dei corpi, non ha appurato sui resti tracce che permettano di ipotizzare i corpi fossero stati legati prima di essere carbonizzati. 

Ciò vuol dire che il fuoco ha continuato a bruciare per diverse ore dopo essere stato appicato. Inizialmente, quando i carabinieri sono arrivati sul luogo del ritrovamento, dato lo stato dei resti è stato anche difficile riuscire a capire quanti fossero i cadaveri carbonizzati che si trovavano nell’automobile.

LEGGI I PRIMI COMMENTI DEL PROCURATORE DI CASTROVILLARI E DEL VESCOVO DI CASSANO

Intanto proseguono le indagini, nel corso della notte i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno sentito numerosi familiari e conoscenti di Iannicelli. Gli investigatori puntano a ricostruire tutti i suoi spostamenti prima della scomparsa e ad accertare se avesse avuto contrasti con altre persone. Al momento l’ipotesi più accreditata dagli investigatori, come detto, resta quella formulata nelle prime ossia che il triplice omicidio sia maturato nell’ambito della criminalità che gestisce il traffico e lo spaccio di droga. I carabinieri stanno anche valutando, viste le modalità efferate del triplice delitto, se ci sia stato anche un coinvolgimento diretto da parte delle cosche della criminalità organizzata locale. Di conseguenza anche la Dda di Catanzaro ha aperto un fascicolo d’indagine. Per le attività investigative urgenti, comunque, le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Procura di Castrovillari, ma contestualmente la Dda del capoluogo calabrese ha già avviato accertamenti. 

Il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, che coordina le indagini assieme al sostituto Vincenzo Quaranta, oggi darà l’incarico per l’autopsia che dovrebbe essere eseguita domani. Si tratta d’un passaggio fondamentale per individuare il momento e le cause della morte, verificando se, come pare in base ai primi accertamenti, i tre sono stati prima uccisi con colpi d’arma da fuoco e poi carbonizzati nell’auto data alle fiamme.Intanto, lo stesso procuratore ha evidenziato: “Sul fronte delle indagini possiamo solo dire che stiamo lavorando a ritmi serrati. Al momento – ha aggiunto – non privilegiamo alcuna pista anche se, com’è normale che sia, abbiamo le nostre idee. Siamo in continuo e strettissimo contatto con i colleghi della Dda”.

AUMENTANO I CONTROLLI – È stata intensificata l’azione di controllo del territorio in forte sinergia tra tutte le forze dell’ordine per “riaffermare la presenza dello Stato nell’area della sibaritide”. E’ quanto è stato deciso al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomaso, dopo il triplice omicidio di Cassano allo Jonio. Alla riunione del comitato hanno partecipato anche il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, ed il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso. 

Il Comitato, dopo avere espresso parole di “ferma condanna per il gravissimo fatto di sangue avvenuto nelle campagne di contrada Fiego di Cassano, che ha visto tra le vittime, barbaramente uccise, un bambino di appena tre anni, ha stabilito, tra l’altro, d’intensificare l’azione di controllo del territorio comunale con il concorso di tutte le forze dell’ordine”. “Da tutti i presenti – conclude la nota – è stata espressa la forte volontà di operare sinergicamente, secondo le rispettive competenze, affinché l’azione condivisa sia finalizzata a riaffermare la presenza dello Stato in quel territorio”.

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