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Francesco Modesto con uno dei suoi legali durante la conferenza stampa

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Secondo i suoi legali, sarebbero state denunciate delle irregolarità in un esposto mai preso in considerazione. E si offre di giocare gratis col Cosenza

COSENZA – «Sono io la vittima di una truffa. Hanno dato credito a un collaboratore di giustizia, Roberto Calabrese, che la Corte d’assise di Cosenza aveva dichiarato inattendibile in un processo per omicidio mentre io avevo sporto denuncia per irregolarità in una società per la costruzione di un palazzo di cui mi era stato proposto l’investimento. Ho perso 800mila euro più tutti i guai che ancora ci sono per quella vicenda».

Così il calciatore Francesco Modesto, con trascorsi in serie A e B (LEGGI IL PROFILO), arrestato con l’accusa di usura, ha spiegato in una conferenza stampa la sua posizione dopo la scarcerazione (LEGGI LA NOTIZIA DELLA SCARCERAZIONE).

Secondo l’accusa (LEGGI LA NOTIZIA DELL’ARRESTO), il calciatore avrebbe prestato una somma di 30mila euro al suocero, pure lui coinvolto nell’operazione della Dda di Catanzaro, per un prestito usurario. A parlarne è stato il pentito Calabrese. Modesto e i suoi legali invece parlano di un’altra vicenda relativa all’investimento che sottolineano sia avvenuto con modalità lecite fino a quando, accortosi di irregolarità, Modesto avrebbe denunciato tutto in un esposto mai preso in considerazione.

«Ho chiesto più volte di essere sentito dai magistrati ma senza esito», ha dichiarato il calciatore. Anzi, lo stesso Calabrese, ha aggiunto Modesto, «in banca faceva operazioni per le quali non era autorizzato».

Parlando della vicenda personale, il calciatore lamenta: «La mia immagine e la mia dignità di uomo sono state spazzate via in 18 giorni».

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Ora vuole serenità per la sua famiglia e per le sue figlie, e ricordando una trattativa non andata a buon fine con il Cosenza Calcio, essendo ancora svincolato, propone: «Sono disposto a giocare nel Cosenza Calcio anche gratis, ho sempre detto che avrei voluto finire qui la mia carriera».

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