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E’ allarme a Cassano allo Jonio dove, per la raccolta di pesche e nettarine, le giornate lavorative sono diminuite notevolmente negli ultimi tempi

CASSANO ALLO IONIO (COSENZA) – Le segreterie provinciali di Cosenza di Fai-Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno chiesto un incontro urgente al prefetto Gianfranco Tomao «per affrontare – è detto in un comunicato congiunto – le problematiche relative alla grave situazione che vivono i circa 400 lavoratori agricoli stagionali dell’azienda agricola Torre della Chiesa di Cassano allo Ionio».

«L’azienda Torre della Chiesa, che si occupa di produzione di nettarine e pesche – riporta il comunicato – vive una situazione di difficoltà economico-finanziaria, acuita dalle criticità che l’intero comparto ha vissuto nelle ultime campagne di raccolta, con una riduzione del numero complessivo delle giornate lavorate e delle conseguenti relative ripercussioni su assegni al nucleo e indennità di disoccupazione che ha prodotto una notevole contrazione del reddito disponibile per le famiglie dei lavoratori. Ad oggi i circa 400 lavoratori agricoli che da maggio alla prima decade di settembre sono stati impegnati nella campagna di raccolta svolta dalla azienda agricola Torre della Chiesa, non hanno ancora goduto dell’erogazione delle spettanze maturate».

«Nello specifico, ad oggi – prosegue il comunicato – i circa 400 lavoratori hanno ricevuto solo acconti di retribuzione relativi ai mesi di maggio e giugno. Restano ancora da saldare da parte dell’azienda due mensilità relative al 2015. Nonostante ripetuti incontri sindacali richiesti e precisi impegni sottoscritti dalla proprietà relativi alla erogazione di una parte degli arretrati entro il termine massimo del 20 di settembre ad oggi la proprietà ha disattesi i suddetti impegni».

I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil rilevano «di avere, inascoltate, sollecitato più volte una richiesta di incontro alla Regione nella consapevolezza delle difficoltà che sta vivendo il comparto e che minacciano la sopravvivenza di importanti realtà aziendali, al fine individuare misure di sostegno puntuali, a partire dal riconoscimento dello stato di calamità fino al rifinanziamento fondo rotativo per l’accesso al credito. In un quadro economico-occupazionale che presenta indicatori da vera emergenza sociale, la mancata erogazione delle spettanze maturate, pone per le 400 famiglie dei lavoratori, quasi tutte monoreddito, enormi problemi di sopravvivenza e rischia, di avere effetti dirompenti, acuendo ancor di più una situazione di fortissima tensione sociale determinata dalla totale ed assoluta incertezza circa il proseguo delle attività aziendali».

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