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Una trivella

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COSENZA – Il Tar del Lazio, con ordinanze pubblicate ieri, ha sospeso i provvedimenti autorizzativi Ministeriali di ricerca e prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mar Ionio, ritenendo fondati i ricorsi, ed ha fissato l’udienza di merito al 25 ottobre 2017. 

Il ricorso era stato proposto dai Comuni di Rossano, Villapiana e Crosia. Analogo ricorso era stato presentato anche dal Comune di Crotone.

Il ricorso prende le mosse dai permessi ottenuti dalla Global Med Llc di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi nel Mare Ionio. «Acquisita la documentazione presentata da Global Med LLC – ha affermato l’avvocato Oreste Morcavallo, in rappresentanza dei Comuni del Cosentino – il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, rilasciava i permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mare Ionio, Zona marina ‘F'” che coinvolgevano le coste calabresi. Anche la Schlumberger Italiana Spa ha poi chiesto il permesso per la prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi ottenendolo dal Ministero».

Il presidente della Regione, Mario Oliverio, e l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo hanno espresso «grande soddisfazione» per la decisione del Tar del Lazio. Secondo il presidente Oliverio e l’assessore Rizzo, «con la sospensione del decreto ministeriale viene tutelato il patrimonio marino calabrese da attacchi che potevano mettere a rischio il suo stato di salute. Altro che silenzio. La Regione vigila e difende il territorio con i mezzi più idonei a sua disposizione».

«Di fatto il Tar del Lazio – si aggiunge nel comunicato – sospende gli effetti del decreto ministeriale che assegnava alla società “Global Med” il permesso di effettuare ricerche di idrocarburi con il metodo “Air gun’” considerato devastante per la flora e la fauna marina interessata dagli interventi. Sono state accolte tutte le osservazioni mosse dalla Regione Calabria. Il ricorso, voluto personalmente dal presidente Oliverio e dall’assessore Rizzo, è stato curato dall’Avvocatura regionale».

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