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L'ospedale di Cetraro

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CETRARO (COSENZA) – Diverse apparecchiature e alcuni immobili utilizzati nell’ospedale civile di Cetraro sono stati posti sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza, coadiuvati dai colleghi della Compagnia Carabinieri di Paola, i quali hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Valeria Grieco, coordinata dal procuratore capo della Repubblica, Pierpaolo Bruni.

Si tratta, in particolare, di un impianto a concentrazione solare per la generazione di energia termica ed elettrica che serve l’ospedale “G. Iannelli”, costituito da 66 parabole di grandi dimensioni, fissate su piastre di ancoraggio; due grandi serbatoi, comunemente denominati torri evaporative, con i relativi assorbitori, i quali erano parte integrante dell’impianto; due locali posti al piano terra dell’ospedale; una centrale termofrigorifera, dotata di componenti idraulici e serbatoi convertitori di energia per la produzione di acqua calda e acqua fredda; il tutto installato su una superficie complessiva di 3000 metri quadri circa.

Nelle attività di indagine, avvalendosi anche della competenza di funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, è stato verificato che l’area dove l’impianto è stato costruito è situata all’interno del vincolo paesaggistico, ma i lavori sarebbero stati effettuati senza le necessarie autorizzazioni. Inoltre, l’area è situata all’interno di una zona sismica.

Cinque persone sono state denunciate: sono due funzionari dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, committente dei lavori, e tre responsabili della progettazione e dell’esecuzione dei lavori, ritenute responsabili a vario titolo di reati relativi alla normativa paesaggistica e sulla regolamentazione edilizia.

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