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La lettera inviata a Mattarella

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La modifica del servizio scuolabus impedisce alla piccola di poter frequentare. L’appello al capo dello Stato

ROGLIANO (COSENZA) – «Mi chiamo Mariaconcetta ho quasi dieci anni, abito in località Foresta nel Comune di Santo Stefano Rogliano in provincia di Cosenza, e non posso andare a scuola perché mi hanno tolto lo scuolabus».

Inizia così la lettera che una bambina di quarta elementare ha scritto e fatto inviare dai genitori al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I fatti che impediscono all’alunna di recarsi a scuola li abbiamo più volte raccontati sul nostro giornale, ospitando sia le richieste della famiglia che le risposte dell’amministrazione comunale, nonché le note della minoranza consiliare che chiede insistentemente di ripristinare il servizio trasporto fino a casa della piccola.

In sintesi, dal Comune si propone di riprendere l’accompagnamento da un punto distante dall’abitazione, e in alternativa si mette a disposizione una somma sufficiente a coprire le spese per il trasporto autonomo. Dal nucleo familiare spiegano di non poter accettare questo tipo di soluzioni, anche perché impossibilitati a utilizzare un mezzo in quella fascia oraria, e pretendono la ripresa dello scuolabus così come avvenuto fino all’anno scorso. Una sorta di braccio di ferro, che non aiuta di certo la bambina, infatti per sua stessa ammissione Mariaconcetta inizia ad avere difficoltà nel non avere contatti con la sua classe.

Proprio nella lettera inviata al capo dello Stato, Sergio Mattarella, si legge: «Ho il desiderio di rivedere le mie compagne, ma non posso farlo da quaranta giorni. Anche io ho diritto come tutti gli altri bambini ad andare a scuola, perché da grande vorrei fare l’estetista». E infine l’appello: «Vi prego signor Presidente di aiutarmi a ritornare a scuola».

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