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Il procuratore Facciolla

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Doppia operazione nel Cosentino dove si è proceduto all’arresto complessivamente di sette persone

ROSSANO (COSENZA) – Sono due albanesi, Fabian Gjergji 28 anni, e Klesti Qose (29), e cinque italiani Alfonso Ammirato, (34), Giuseppe Abastante (23), Giuseppe Barbieri (23), Mario Buontempo (27), Massimo Manisco (34) le persone arrestate in due distinte operazioni condotte dalla Polizia di Stato a Castrovillari e Rossano.

Ai due albanesi, residenti a Frascineto – è stato detto nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Cosenza – sono stati sequestrati tre chili di marijuana e mezzo chilo di eroina mentre gli altri cinque sono accusati di estorsione e rapina ai danni di alcuni commercianti extracomunitari.

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«Gjergji e Qose – ha detto il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla – sono albanesi, ma sul territorio da parecchio tempo. Sono ben inseriti e utilizzavano vari nascondigli nello stabile dove vivevano. Si rifornivano certamente dalla Puglia e dalla Campania, ma ci sono altre procure interessate, quindi non posso dire di più».

Il procuratore, sulla seconda operazione, ha detto che che «quello che emerge dal racconto delle vittime è la totale incredulità rispetto alla forma di violenza e pretesa dei soldi. Uno degli indiani, titolare di un ristorante, era costretto ad andare a lavorare nei campi per ripagare i continui danni al locale. Mi auguro adesso anche gli altri esercenti costretti a pagare denuncino e abbiano il coraggio di andare a parlare con gli operatori».

«Si tratta – ha detto il questore di Cosenza Giancarlo Conticchio – di due distinte operazioni. La prima, assolutamente fulminea, che ha portato gli uomini del commissariato di Castrovillari a puntare l’attenzione su un fenomeno di spaccio presente sul territorio. E sicuramente dietro i due albanesi c’è un’organizzazione molto importante».

«L’altra operazione – ha aggiunto Conticchio – riguarda un caso di estorsione denunciata coraggiosamente dai titolari indiani di due esercizi commerciali. Quello che chiedo è di prendere ad esempio i commercianti indiani e di denunciare. L’attività prosegue, considerato che ci sono spunti ed elementi per indagare su altre persone e quindi chiedo la massima collaborazione dei cittadini che hanno subito violenza».

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