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Uno dei feriti soccorsi a Civita

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CIVITA (COSENZA) – Sono andate avanti per tutta la notte le attività di ricerca nella zona delle Gole del Raganello, in Calabria, teatro della tragedia di ieri.

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Sono 10 i morti accertati. La protezione civile regionale, infatti, ha rivisto il numero delle vittime, che stamani era stato dato ad 11. A causare l’errore, secondo il capo della protezione civile regionale Carlo Tansi, «è stata una sovrapposizione di informazioni nel corso della notte». Tra le vittime, la cui identità non è stata resa nota ufficialmente, c’è Antonio De Rasis, 32 anni, guida escursionista residente a Cerchiara. Identificati anche marito e moglie: Carmen Tammaro e Antonio Santopaolo, di Napoli.

Secondo quanto emerso, le vittime erano residenti in cinque regioni: Calabria, Lazio, Lombardia, Campania e Puglia. Per quanto riguarda l’elenco ufficiale delle vittime, la stessa Prefettura ha reso noto che sarà fornito dopo l’ultimazione di tutti gli adempimenti previsti in questi casi.  

IL MINISTRO COSTA IN CALABRIA INCONTRA I FERITI

Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente Raganello. I tre si erano accampati in località Valle d’Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. Secondo il Ministro Sergio Costa «al 99,9% non ci sono più dispersi tra le persone coinvolte dalla piena del torrente Raganello» (GUARDA IL VIDEO DEL MINISTRO A CIVITA). 

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Le operazioni di setaccio che vedono impegnati uomini e mezzi dei vigili del fuoco, della guardia di finanza e del soccorso alpino sono state spostate anche più a valle fino alla foce del torrente con il coinvolgimento della Capitaneria di porto perché c’è il timore che alcune persone siano finite a mare. «Pensate – ha detto Tansi – che un corpo è stato trovato a distanza di cinque chilometri dal punto dell’alluvione».

La palestra comunale di Civita da ieri sera ha accolto le salme delle vittime che sono state tutte identificate. Una folla commossa si è raccolta davanti alla struttura dove si è svolto il riconoscimento da parte dei congiunti. I feretri sono stati portati nelle camere mortuarie dei nosocomi di Corigliano, Rossano, Castrovillari e Cosenza.

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I corpi delle vittime sono stati recuperati dopo essere stati individuati a valle del Ponte del Diavolo, al termine di un chilometro di torrente che è il più praticato dai turisti. E proprio in quella zona i vigili del fuoco, insieme al Soccorso alpino, operano in gole larghe 3-4 metri con pareti alte 4-500 metri per cercare i dispersi. 

GOVERNO E REGIONE SEGUONO ATTIVITA’ DI SOCCORSO

Tra le vittime, la gran parte turisti provenienti dalla Lombardia, c’è una ragazza di 14 anni. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Massimo Cundari, ha evidenziato che le ricerche sono proseguite per tutta la notte, mentre gli aiuti ai soccorritori sono giunti anche dalle regioni vicine, con personale specializzato per le ricerche in questo tipo di contesti. Ripresi in mattinata anche i voli con gli elicotteri, nel tentativo di individuare gli eventuali superstiti. 

Le indagini

Sul luogo della tragedia è arrivato pure il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla. “È terribile ciò che è avvenuto – ha detto il magistrato – un fatto davvero terribile. Ora pensiamo ai soccorsi per salvare i superstiti. Dopo cercheremo di capire come sono andati i fatti”. 

La Procura della Repubblica di Castrovillari per la tragedia del Raganello ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio. Lo ha riferito il procuratore Eugenio Facciolla. Al momento non è stata disposta l’autopsia sui corpi delle vittime. «Il primo pensiero – ha detto Facciolla – è salvare più gente possibile e poi identificare le vittime. Nel pomeriggio valuteremo». I corpi, comunque, presentano i traumi tipici del trascinamento in acqua.

Le condizioni dei feriti

Sul posto stanno operando Vigili del fuoco, Soccorso alpino, carabinieri e Protezione civile regionale. Sono salite a 23 le persone tratte in salvo. Tra loro una donna di 24 anni, residente a Trebisacce (Cosenza) che è stata portata in eliambulanza nell’ospedale di Cosenza per problemi di respirazione. Soccorsa anche una bambina di 9 anni trasferita in ospedale per ipotermia. Le sue condizioni sono gravi, dal momento che la piccola ha ingerito sabbia e fango. Per questo, nella notte, è stata trasferita all’ospedale Cardarelli di Napoli. Chiara è stata trovata vicino ad un cadavere, così come ha riferito il dirigente medico dell’elisoccorso regionale Calabria Pasquale Gagliardi, che l’ha soccorsa: “Era semicosciente ma in evidente stato di choc. L’abbiamo trovata accanto ad un cadavere e da quello che ho saputo in seguito, quasi certamente i genitori sono tra le vittime”. Gravi anche altri quattro uomini, tutti politraumatizzati.

Un secondo bambino è stato tratto in salvo dai carabinieri dopo l’onda di piena del torrente: “Il piccolo sta bene, ed è stato portato al caldo dai carabinieri. Impaurito e infreddolito, le sue condizioni sono buone. Verso le 20 un militare lo ha avvolto nel maglione dell’Arma dei carabinieri e condotto al sicuro”, spiega il colonnello Pietro Sutera, comandante provinciale di Cosenza, senza sbilanciarsi sulle condizioni dei genitori. 

C’è anche una famiglia di Torre del Greco (Napoli) tra quelle coinvolte nella tragedia della piena del Raganello in Calabria. Secondo quanto afferma il sindaco della città vesuviana, Giovanni Palomba, e confermato dall’unità di crisi «in ospedale in codice giallo sono ricoverato il capofamiglia Giovanni Sarnataro e i due figli Mario e Angela, mentre risulta dispersa la madre, Maria Immacolata Marrazzo di 43 anni».

La testimonianza drammatica

Drammatica la testimonianza di un turista olandese rimasto leggermente ferito: “E’ arrivata una valanga d’acqua all’improvviso. Non abbiamo avuto il tempo di fare nulla. Sono stato davvero fortunato. Una cosa incredibile, l’inferno – ha aggiunto -. Sono davvero senza parole e piango le persone che non sono riuscite a salvarsi”.

Un numero per le informazioni

La prefettura di Cosenza ha diffuso un numero telefonico per fornire informazioni ai famigliari delle persone coinvolte dall’ondata di piena che nel pomeriggio ha travolto gli escursionisti del torrente Raganello a Civita di Castrovillari, causando 8 morti. Il numero da contattare è 0984 8980651.

Hanno collaborato: Michele Inserra, Paolo Orofino, Antonio Iannicelli, Saverio Puccio.

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