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Il Comune di Civita, dove sono stati coordinati i soccorsi

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LA GUIDA CALABRESE

Una guida esperta, con tantissime esperienze sulle spalle, anche in scalate importanti o come volontario della Protezione civile. Antonio de Rasis, 32 anni, è una delle dieci vittime della tragedia delle Gole del Raganello, in provincia di Cosenza. Stava accompagnando un gruppo di escursionisti, anche se le indagini dovranno chiarire ogni aspetto della vicenda. Tra le tante esperienze del giovane c’è anche quella di volontario pronto a prestare i primi soccorsi a Rigopiano, dove una valanga distrusse un albergo. A Cerchiara di Calabria, dove il trentaduenne viveva, lo ricordano tutti con grande affetto, ma anche sottolineando le tante esperienze vissute nella sua attività professionale e di volontariato. C’è stupore anche rispetto al fatto che de Rasis possa avere deciso di compiere l’escursione nonostante le previsioni non ottimali, Anche il sindaco della cittadina, Antonio Carlomagno, ha espresso il proprio cordoglio, annullando tutte le manifestazioni estive che erano in programma.

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IL PADRE CORAGGIOSO

Era in escursione nel Raganello con i figli di 11 e 12 anni, che si sono salvati probabilmente grazie al loro papà, Gianfranco Fumarola, il 43enne residente a Cisternino (Brindisi), agente di polizia penitenziaria. Fumarola era un agente di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Taranto ed aveva tre figli maschi. E’ morto la notte scorsa in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. La moglie Cinzia, calabrese e insegnante di scuola primaria, ed il figlioletto di 4 anni dell’uomo avevano deciso di non partecipare all’escursione nel Raganello. Assieme a loro c’era una nipote dell’uomo. «L’ipotesi è che l’uomo, come farebbe ogni padre, prima di essere trascinato dall’ondata di piena abbia salvato i due figli che sarebbero stati trovati dai soccorritori attaccati a dei rami o a delle rocce», spiega il sindaco di Cisternino Luca Convertini. La famiglia Fumarola vive in via Paolo Borsellino nella cittadina della Valle d’Itria.

LE AMICHE BALLERINE

«Amiche indivisibili». Vengono descritte così su Facebook Claudia Giampietro, 31enne di Conversano (Bari), e Miryam Mezzolla, 27enne di Torricella (Taranto), tra le dieci vittime nella piena del torrente Raganello, in Calabria. Entrambe ballerine, condividevano la passione per il burlesque. Le due ragazze erano in vacanza insieme sul Pollino e anche su Facebook vengono ricordate sempre insieme. Anche nelle foto sono spesso insieme, nelle prove dei balletti e nelle serate tra amici. «Una escursione andata male, non si può morire così», scrive uno di loro, «portate il sorriso anche lassù», “spensierate e belle come il sole» sono solo alcune delle frasi dedicategli sul social network da amici e conoscenti. Claudia Giampietro, residente a Conversano, era in realtà domiciliata da qualche tempo a Bari. La mamma e il nonno, che hanno appreso la notizia della tragedia da tv e giornali, vivono a Conversano. «Nel pomeriggio andrò a far visita alla famiglia – ha detto il sindaco, Pasquale Loiacono, per portare il cordoglio e la vicinanza mia e della città».

LA MADRE MORTA, SALVI I FIGLI

Maria Immacolata Marrazzo, avvocato residente ad Ercolano, si trovava tra le gole del Raganello insieme al marito, un avvocato campano, e ai due figli Mario e Angela. Lei è stata travolta dalla piena, il marito ed i figli sono riusciti a salvarsi. I due bambini sono in buone condizioni, mentre il marito, Giovanni, anch’egli avvocato, è ricoverato in ospedale per delle fratture ma non è in pericolo di vita. Sconvolta la comunità di Torre del Greco, già fortemente scossa dalla morte di quattro giovani nel crollo del Ponte Morandi a Genova lo scorso 14 agosto.

MORTI MARITO E MOGLIE

Il torrente ha travolto anche una coppia di Qualiano: Carmen Tammaro e Antonio Santopaolo. Il sindaco Raffaele de Leonardis ha annunciato il lutto sui social network: “Sono appena stato informato che due nostri concittadini, i coniugi Carmen Tammaro e Antonio Santopaolo, hanno perso la vita a seguito della drammatica esondazione. Esprimo, a nome mio e di tutta l’amministrazione qualianese, il più profondo cordoglio per le vittime e la vicinanza alle loro famiglie, con cui ci siamo già messi in contatto per assicurare tutto il supporto morale e materiale di cui ci sarà bisogno. Annuncio che, al ritorno delle salme dopo gli esami autoptici, verrà indetto un giorno di lutto cittadino. Tutta la comunità di Qualiano, profondamente commossa, si stringe al dolore delle famiglie”. Salvi i figli della coppia.

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