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L'Università dell'Aquila

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COSENZA – Una giovane mamma originaria della Calabria è stata cacciata dall’aula universitaria, perchè aveva con sè la sua bimba di 4 mesi. È quanto accaduto ieri mattina all’Università degli studi dell’Aquila, nella sede del dipartimento di Scienze umane, durante una lezione del corso di Formazione primaria, secondo quanto riporta abruzzoweb.it.

La ragazza, 20 anni, è stata fatta uscire dall’aula dalla professoressa, preoccupata che la neonata potesse disturbare la lezione. A nulla è servito mostrare alla docente che la piccola stava dormendo, a quel punto la giovane si è rivolta alla rettrice, Paola Inverardi e solo dopo il suo intervento la 20enne è potuta rientrare in aula per seguire la lezione, dopo aver ricevuto le scuse della professoressa.

Solidarietà alla giovane mamma è arrivata anche da Alessandro Maccarone, responsabile regionale della Lega Giovani-Università: “Cacciata solo perché colpevole di avere con sé una bambina di 4 mesi, che per di più dormiva. Che un docente, aggravante di Scienze della Formazione, si ponga nei confronti di uno studente da tutelare con questo atteggiamento è sintomo di un grave atto di inciviltà. Confidiamo che la Governance di Ateneo si distacchi anche con i fatti dalle posizioni di intolleranza di qualche dipendente. Già dal prossimo Anno Accademico si applichi un principio di buonsenso e si prenda in considerazione l’ipotesi di agevolare le giovani madri con la realizzazione di servizi ad hoc sul modello di molte altre Università italiane, parcheggi per donne incinta, aree dedicate, fasciatoi nei bagni, e di una tassazione ridotta per una categoria fin troppo dimenticata dalle istituzioni. Massima solidarietà da parte della Lega Giovani ad una ragazza che non ha fatto altro che esercitare il proprio diritto allo studio”.

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