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Il momento dell'arresto di Francesco Strangio

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ROSE (COSENZA) – Nel corso della notte è stato individuato dai Carabinieri di Reggio Calabria e Cosenza Francesco Strangio (39 anni), considerato tra i latitanti pericolosi. L’uomo, che era in fuga da un anno (dal gennaio 2018), è stato rintracciato a Rose, piccolo comune del cosentino in un appartamento all’ultimo piano di un condominio del centro abitato.

Pluripregiudicato ritenuto contiguo alla cosca Strangio-Janchi di San Luca, Strangio deve scontare 14 anni per narcotraffico internazionale, per aver negoziato e gestito l’importazione di ingenti quantità di cocaina dal Sudamerica essendo considerato un vero e proprio broker del narcotraffico internazionale ed è stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Generale Bernardo Petralia.

L’arresto di Strangio, come è possibile visualizzare nel video di seguito, è stato salutato con un applauso ai carabinieri da parte della popolazione.

Nell’operazione sono stati impiegati anche i Carabinieri dello Squadrone Cacciatori di Vibo Valentia.

GUARDA IL VIDEO

Strangio «è stato più volte considerato parte attiva nell’ambito delle attività di narcotraffico di una più ampia organizzazione, saldamente legata al territorio ed alle cosche di ‘ndrangheta della Locride, le quali controllavano e dirigevano tutte le attività illecite con una capacità di proiezione e di infiltrazione su tutto il territorio nazionale. Le indagini – spiegano i carabinieri – hanno permesso di constatare come i membri dell’organizzazione disponessero di basi logistiche ed appoggi in tutta Italia e nei principali paesi europei, quali Germania, Olanda e Belgio, funzionali ad assicurare l’ingresso e lo smistamento dei carichi di cocaina in Europa».

In particolare Strangio, «in stretta collaborazione con Bruno Pizzata cl. ’59, vertice dell’organizzazione, che attualmente sta scontando in carcere una condanna a 30 anni di reclusione, ha personalmente preso parte alle trattative d’acquisto con i narcos sudamericani e ha organizzato i trasferimenti dello stupefacente a bordo di navi cargo con carichi di copertura in diversi porti del nord Europa (quali Amburgo ed Anversa)». Strangio, «forte dell’esperienza acquisita nei trasferimenti transfrontalieri e dei contatti con i produttori sudamericani, ha avuto un ruolo attivo anche nel finanziare le importazioni, coinvolgendo altri “investitori” ai lucrosi traffici di stupefacente».

Da oltre un anno, «il latitante aveva trovato sicuro rifugio spostandosi tra diversi centri del cosentino, fino a giungere da un paio di settimane circa nel comune di Rose, dove aveva individuato nella mansarda all’ultimo piano di un tranquillo condominio il luogo ideale per sottrarsi alla condanna, continuando a gestire i propri traffici illeciti».

Nell’abitazione i Carabinieri hanno scoperto svariate carte di identità ed un passaporto intestati a terzi, acquisiti per essere contraffatti con la sostituzione della fotografia.

Inoltre, Strangio aveva con sé denaro contante (circa 8.000 €) e nell’appartamento sono stati rinvenuti tre telefoni cellulari parzialmente bruciati all’interno di un camino, due valigie già pronte per una rapida partenza e tracce di cocaina su alcuni mobili.

L’arrestato, che dovrà scontare la pena di 14 anni di reclusione e 60.000 euro di multa, è stato trasferito presso la casa circondariale di Cosenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

IL COMMENTO DEL MINISTRO SALVINI

«Grazie alle Forze dell’Ordine, che ogni giorno ci fanno essere orgogliosi di loro. Lo scorso Ferragosto avevamo organizzato proprio a San Luca il Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica (LEGGI LA NOTIZIA): volevamo mostrare a tutti che lo Stato c’è e non molla. L’arresto di questo criminale ne è la conferma. Non ci fermeremo qui».

Questo il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo la cattura del boss dell’’ndrangheta Francesco Strangio.

 

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