X
<
>

L'Abisso del Bifurto

Condividi:
1 minuto per la lettura

CERCHIARA DI CALABRIA (COSENZA) – Salvati dopo quasi quattro ore di preoccupazione e soccorsi, con un intervento delicato ma che ha prodotto i risultati sperati.

E’ finita così la disavventura di quattro speleologi che erano bloccati in una grotta, a causa di onda di piena improvvisa. Il Soccorso Alpino e Speleologico è intervenuto in Calabria, nell’Abisso del Bifurto, dove una forte ondata improvvisa aveva reso impossibile l’uscita dalla grotta per un gruppo di quattro speleologi italiani.

Un quinto membro del gruppo è riuscito ad uscire dall’abisso pochi istanti prima dell’onda, dando l’allarme poco dopo le 16.30. Sul posto stanno operando diverse squadre del Soccorso Alpino e Speleologico, mentre stanno convergendo nella zona numerose altre unità del Cnsasspecializzate in operazioni speleologiche e speleosubacquee.

Le condizioni dei quattro sono, comunque, apparse subito buone dal momento che erano riusciti comunque a ripararsi in un ramo secondario dell’abisso, anche se impossibilitati ad uscire.

L’Abisso del Bifurto, detta anche “Fossa del Lupo”, è un profondissimo inghiottitoio che scende in verticale per 683 metri, e si trova nel comune di Cerchiara di Calabria, nel Cosentino.

Uno ad uno gli speleologi sono stati fatti uscire, con Giacomo Zanfei, presidente del Soccorso alpino e speleologico della Calabria, che ha spiegato l’intervento messo in atto: «Abbiamo dovuto creare una via attrezzata alternativa e ci vuole tempo per organizzarla e farli uscire uno alla volta. Ci sono una cinquantina di metri di salita in verticale da percorrere». ALla fine della serata, prima che arrivasse il buio, il lavoro ha portato i risultati grazie ai tecnici del Soccorso alpino di Calabria, Puglia e Campania. «I soccorsi sono stati tempestivi», ha aggiunto il presidente.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE