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L'ospedale di Cosenza

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COSENZA – Un neonato è morto la notte scorsa nell’ospedale di Cosenza ed i genitori hanno denunciato il fatto alla polizia. Secondo quanto si è appreso sino ad ora, la donna si è presentata in ospedale con febbre alta e problemi cardiaci ed è stata ricoverata nel reparto di ostetricia e ginecologia.

La neonata è nata nella notte tra domenica e lunedì. I medici hanno tentato un parto naturale ma sarebbero sopraggiunte delle sofferenze per cui è stato deciso per il cesareo. Subito dopo la nascita, la neonata è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva dove la notte scorsa è morta.

Alla notizia del decesso, il padre della neonata avrebbe dato in escandescenze. Da qui l’intervento in reparto della polizia. L’uomo ha poi riferito quanto accaduto agli agenti facendo una denuncia per chiarire le cause del decesso. Stamani, gli agenti della Questura di Cosenza sono andati in reparto dove hanno sequestrato la cartella clinica.

La mamma della bimba, una ventinovenne, ha affermato: «Voglio giustizia, perché non è ammissibile che una bimba muoia così. Soprattutto voglio sapere la verità, voglio capire cos’è successo. Ho chiesto ripetutamente di avere il cesareo, li ho implorati, perché avevo intuito che non stava andando bene, e invece non l’hanno fatto».

La piccola è nata viva ed è stata trasportata immediatamente nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cosenza, poi il decesso. «Quello che so – ha detto Serena, ancora ricoverata in ospedale – è che ripetevano solo “c’è liquido verde”. L’hanno appoggiata a me per qualche minuto e poi l’hanno portata in reparto, sono riuscita a vederla solo una volta. I medici mi hanno detto che era in condizioni critiche e poi la notizia questa mattina».

Serena – secondo quanto raccontato dalla donna – era arrivata in ospedale senza alcun problema, solo la rottura delle acque. Ora sarà la Procura, che sulla vicenda ha aperto un fascicolo, a chiarire quanto accaduto. La salma della piccola è stata posta sotto sequestro ed è stata disposta l’autopsia. Accanto a Serena il marito, 34enne – che stringe in mano copia della denuncia – ancora increduli.

«Sono certa che c’è stato un errore – ha aggiunto Serena – perché ho già partorito, sono una donna forte e mi sono resa conto che qualcosa non andava nel verso giusto. Ho fatto di tutto, ma non mi hanno dato ascolto e adesso mia figlia è morta».

Quello della scorsa notte è il secondo caso in pochi giorni. Il 27 maggio scorso, infatti, un bimbo di appena sei giorni è morto nell’ospedale dell’Annunziata. Per questo, diciotto persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Del gruppo fanno parte i medici e il personale sanitario che hanno avuto a che fare con il bimbo, dalla nascita nel reparto di Ginecologia fino al decesso, passando per il suo breve ricovero in Terapia intensiva neonatale.

Francesco, questo il nome del piccolo deceduto il 27 maggio, pesava alla nascita quasi quattro chili e ottocento grammi. Dopo sedici ore di travaglio, la mamma – una 26enne alla terza gravidanza – lo ha messo alla luce al termine di un parto caratterizzato da qualche turbolenza. Il bimbo è stato poi alcuni giorni intubato e poi sottoposto a intervento chirurgico d’urgenza, ma non è sopravvissuto alle cure. Tutti passaggi ora oggetto di accertamenti investigativi.

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