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Il lungomare di Paola

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PAOLA (COSENZA) – Ieri mattina un avvocato del Foro di Paola è stato aggredito da un pitbull sbucato fuori da una struttura ricettiva del lungomare San Francesco di Paola. Il fattaccio è accaduto poco dopo le ore 7, sotto gli occhi impietriti di un altro professionista che praticava sport assieme alla vittima, nonché sotto lo sguardo preoccupato del proprietario dell’animale e di un suo amico, precipitatosi sul posto per tentare di bloccare il cane, che – secondo quanto raccontato dalla vittima – non rispondeva ai comandi del padrone.

Il professionista ha riportato varie escoriazioni per essere caduto a terra, riuscendo a evitare danni ben più gravi solo grazie all’intervento del proprietario del cane che è corso verso di lui per afferrare l’animale, dopo che con le zampe si era lanciato contro l’avvocato.

Quest’ultimo è rimasto immobile per terra al fine di non peggiorare la situazione e si è rialzato solo dopo aver accertato che il pitbull era stato legato. L’animale era sprovvisto di museruola e non era al guinzaglio, quando è corso verso l’avvocato, verosimilmente per tentare di azzannarlo.

Una carica preceduta dall’avvertimento del proprietario del pitbull che si era reso conto di quanto stava accadendo. “Avvocato, avvocato, attenzione…”, avrebbe urlato l’uomo. Ma quando la vittima ha avvertito il pericolo, il possente cane lo aveva già colpito con le zampe.

L’animale si sarebbe innervosito probabilmente per aver percepito una minaccia verso la vicina proprietà privata. L’avvocato in questione, tra l’altro, ha sofferto in passato di patologie cardiache, quindi ha corso un doppio rischio in questa spiacevole esperienza.

Il padrone del pitbull ha chiesto scusa alla vittima, spiegando di non essere riuscito a controllare l’animale, corso improvvisamente verso i due professionisti che passeggiavano sul marciapiede del lungomare. Ma la vittima ha ritenuto di dover avvisare la Polizia Municipale al solo fine di sollecitare la puntigliosa vigilanza del territorio, richiamando l’attenzione dei proprietari di cani affinché li portino al guinzaglio e, se pericolosi, mettano loro la museruola.

«Al mio posto poteva trovarsi un bambino o una donna, magari anziana – ha spiegato l’uomo – e non so a quel punto cosa sarebbe potuto accadere. Il Comune ha il dovere di vigilare, di controllare il rispetto delle regole anche e soprattutto in questa materia», ha concluso.

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