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Le Terme Luigiane

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LE attività delle Terme Luigiane devono riprendere, congiuntamente alla salvaguardia degli interessi pubblici, dei livelli occupazionali e dei servizi sanitari. É questo, in estrema sintesi, ciò che è emerso dall’incontro avuto, ieri pomeriggio, tra il presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, l’assessore regionale Fausto Orsomarso ed i sindaci di Acquappesa e di Guardia Piemontese, Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti. E sono gli stessi primi cittadini dei due comuni termali ad esprimere la propria soddisfazione subito dopo il faccia a faccia.

«Abbiamo avuto modo di confrontarci e di parlare con il presidente Occhiuto e con l’assessore Orsomarso. Con loro, ci siamo soffermati a riflettere su quello che è il punto della situazione relativamente al passato, al presente ed al futuro delle Terme Luigiane, analizzando, con estrema lucidità ed attenzione, i vari aspetti che hanno caratterizzato e che caratterizzano le vicende annesse alle problematiche che si stanno registrando. Possiamo tranquillamente affermare, che la disponibilità e le alte competenze palesate sia dal presidente Occhiuto, che dall’assessore Orsomarso, hanno consentito di esaminare, serenamente e con dovizia di particolari, la questione, concordando pienamente sulla necessità di giungere, sin da subito, ad una sua definizione completa, salvaguardando gli interessi pubblici, i livelli occupazionali e le attività sanitarie collegate alle Terme».

I sindaci di Acquappesa e di Guardia Piemontese, continuano: «La prospettiva e la volontà sono quelle di mettere in atto tutte le procedure possibili, affinché si possa giungere, subito, alla ripresa delle attività termali nel rispetto della legge e con la massima trasparenza e linearità. D’altronde – e qui, i sindaci ripercorrono quanto accaduto fino ad oggi – le nostre amministrazioni comunali hanno da sempre perseguito la strada della limpidezza, nonostante pressioni mediatiche che mai ci saremmo aspettati di dover fronteggiare. La gestione di un bene pubblico, è questo sarebbe bene ricordarlo, è cosa ben diversa dal gestire un’azienda privata, anche se qualcuno, spesso, é sembrato dimenticarsene, cercando lo scontro, le polemiche ed additandoci come i cattivi della storia. Non a caso, ci siamo sempre chiesti quali amministratori pubblici vorrebbero vedere un bene strategico, come le Terme Luigiane, chiuse e non funzionanti».

I due sindaci hanno tenuto a precisare che «é stata proprio la nostra ferma volontà di veder rilanciato il compendio e l’intero indotto, che ci ha portati ad assumere decisioni che definiamo coraggiose e di rottura rispetto al passato. Perché dobbiamo dircelo chiaramente e senza nasconderci dietro un dito: il compendio termale é stato mal gestito e le sue potenzialità non sono state sfruttate per come si sarebbe dovuto e potuto. A tal proposito, abbiamo deciso di tratteggiare una linea netta e dispiace non aver trovato, nella controparte, quell’atteggiamento di collaborazione che avrebbe sicuramente evitato situazioni disdicevoli ed antipatiche. Sinergia e visione comune, nell’interesse del territorio e di tutti gli attori protagonisti che ruotano attorno ai servizi termali, che, ci speriamo ancora, potranno avere la meglio».

«Nel frattempo – concludono Tripicchio e Rocchetti – ringraziamo di cuore il presidente Roberto Occhiuto e l’assessore Fausto Orsomarso per la disponibilità che hanno dimostrato e per l’impegno che stanno profondendo verso le nostre comunità».

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