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COSENZA – E’ da rifare il processo d’appello a carico di padre Fedele, il frate cappuccino accusato di violenza sessuale su una suora. La Cassazione ha infatti annullato con rinvio la condanna a 9 anni e 3 mesi di reclusione, inflittagli dalla Corte d’Appello di Catanzaro il 17 dicembre 2012 .

Il verdetto è stato emesso in nottata dalla terza sezione penale della Cassazione. La Suprema corte ha inoltre annullato solo parzialmente la condanna a 6 anni e 3 mesi di reclusione inflitti in appello ad Antonio Gaudio, segretario di padre Fedele. La pena, per lui, sarà rideterminata da un’altra sezione della Corte d’appello di Catanzaro. Ma una parte del suo ricorso è stata respinta e dunque passa in giudicato una parte della condanna. 

Il giorno prima della decisione della Cassazione era emersa l’inchiesta ai danni di un pm e di un giudice che avevano gestito il processo a padre Fedele, finendo entrambi indagati per abuso d’ufficio. La difesa, grazie ad un nutrito dossier, aveva evidenziato una serie di incongruenze.

In particolare, per quanto riguarda la posizione di Gaudio, la Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna limitatamente ad un capo di accusa (capo ‘n’) che per prescrizione e la relativa pena pari ad un mese. Il dispositivo che riguarda Padre Fedele è breve: «Si annulla l’impugnata sentenza limitatamente ai reati ascritti al Bisceglia e si rinvia ad altra sezione della Corte d’appello di Catanzaro». Il verdetto della Suprema corte è stato emesso dopo una lunga camera di consiglio.

Padre Fedele ha commentato con soddisfazione l’esito della sentenza: «Non so che dire, stavo già dormendo quando mi hanno chiamato». Raggiunto telefonicamente dall’Agi, il frate ha aggiunto: «Io l’ho sempre detto che sono innocente. Ora dovrò ricominciare a gridarlo ancora più forte – dice l’ex frate – ma forse stavolta sarò ascoltato». Il frate ha poi detto: «Per adesso sono solo contento a metà perché manca la conversione della suora. Ora tocca a lei dire la verità. Sarò contentissimo quando ci sarà la conversione sua, delle religiose e di tutti coloro che mi hanno gettato fango addosso».

Soddisfatti per la decisione della Cassazione i difensori del religioso, condannato in primo e secondo grado per violenza sessuale. «Siamo assolutamente soddisfatti dell’esito del verdetto – dice l’avvocato Eugenio Bisceglia, difensore di padre Fedele, oltre che suo parente – Sono state applicate quelle norme di diritto che finora, ci sembra non erano state affatto rispettate». 

Le Suore Francescane dei Poveri, la congregazione alla quale appartiene suor T, esprimono invece «profonda costernazione» in solidarietà «con tante vittime di violenza,ingiustizia ed oppressione», e sottolineano i «nove anni di doloroso percorso» della loro consorella. Si dicono però «consapevoli che il processo non è finito: continueranno quindi a impegnarsi con tenacia perchè la verità e la giustizia possano affermarsi».

 

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