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La Corte di Cassazione

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CASSANO ALLO IONIO (COSENZA) – La Suprema Corte di Cassazione ha emesso la sentenza con cui ha chiuso la vicenda giudiziaria legata alla morte di Pietro Armentano, il 61enne ucciso a Cassano Ionio nel maggio 2016 (LEGGI LA NOTIZIA).

Gli Ermellini hanno accolto le richieste della Procura Generale e le istanze della parte civile patrocinata dall’Avvocato Raffaele Meles, rendendo definitiva la sentenza di condanna, emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, nei confronti dei cugini Andrea e Bruno Falbo.

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Gli imputati, giudicati con il rito abbreviato con l’accusa di omicidio preterintenzionale, erano stati condannati dal gup del Tribunale di Castrovillari rispettivamente a 4 anni e 5 mesi, e a 5 anni e 5 mesi, oltre al risarcimento dei danni alle costituite parti civili nonché al pagamento delle spese legali.

La condanna era stata poi ridotta dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro in secondo grado a 3 anni e 8 mesi per uno e a 4 anni e un mese di carcere per l’altro. Contro quest’ultima sentenza, la difesa dei due giovani ha proposto ricorso in Cassazione che si è pronunciata negli scorsi giorni 

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