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CASTROVILLARI (COSENZA) – Secondo quanto appurato dai Finanzieri della Compagnia di Castrovillari una ditta individuale operava nel Cosentino in modo da restare completamente sconosciuta al fisco.

Si tratta di una azienda attiva nel settore del commercio all’ingrosso di carburanti per autotrazione che dal 2015 operava senza dichiarare all’Erario i propri redditi, risultando quindi evasore totale.

Nell’ambito di indagini di Polizia Giudiziaria, disposte da questa Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Eugenio Facciolla che avevano fatto emergere un traffico illecito di carburante per lo più agricolo, i militari della Guardia di Finanza hanno individuato e circoscritto un vero e proprio sistema di frode che partiva dall’acquisto del carburante agricolo da parte del titolare della ditta mediante l’utilizzo e l’esibizione di false autorizzazioni intestate a terzi soggetti ignari e presuntivamente rilasciate da Agenzie delle Dogane e dei Monopoli dislocate sul territorio nazionale.

Il carburante così approvvigionato veniva poi solo documentalmente, destinato a distributori che, di fatto, non ricevevano il prodotto, né, tantomeno, lo avevano mai ordinato. In realtà, invece, il titolare della ditta ritirava il gasolio agricolo per poi rivenderlo ad un prezzo maggiore rispetto a quello di mercato a terzi soggetti e/o imprese che nulla avevano a che vedere con l’attività agricola e che lo utilizzavano per autotrazione, in evasione dell’imposta di fabbricazione e consumo l’accisa.

All’esito delle indagini coordinate dal Pubblico Ministero Antonino Iannotta, il titolare della ditta è stato denunciato per contrabbando di prodotti petroliferi ed ora rischia una condanna da uno a cinque anni di carcere.

Concluse le indagini di polizia giudiziaria, i Finanzieri hanno avviato una verifica fiscale nei confronti della ditta individuale scoprendo che nel corso degli anni il titolare non aveva mai presentato dichiarazioni fiscali, né tantomeno pagato imposte.

Da qui è stato così ricostruito l’intero volume d’affari in particolare attraverso “controlli incrociati” effettuati presso le ditte fornitrici ed accertamenti bancari. A conclusione delle attività è stata rilevata la mancata dichiarazione di ricavi per circa 11 milioni di euro, evasione delle imposte sui redditi per circa 5 milioni di euro, e di accisa per altri 5 milioni di euro ed IVA per ulteriori 2 milioni di euro.

Al termine dell’attività ispettiva, il titolare della ditta, originario del Comune di Altomonte, è stato ulteriormente deferito all’Autorità Giudiziaria per Occultamento o distruzione di documenti contabili, Omessa dichiarazione annuale ai fini dell’IVA, e falsità materiale. 

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