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Rilievi dei carabinieri

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CASSANO ALLO IONIO (COSENZA) – Ha tentato di sfuggire ai sicari ma non ha avuto scampo Francesco Elia, l’imprenditore agricolo quarantenne ucciso questa mattina in un agguato mafioso a Cassano allo Ionio. L’uomo è stato raggiunto da 4 colpi di kalashnikov, due dei quali lo hanno attinto alla testa, uno all’addome e un altro alla gamba destra.

Contro l’operaio romeno che era con lui, di 40 anni, rimasto ferito gravemente, sono stati sparati un colpo al petto e, di striscio, un altro al braccio. In tutto, i due o più sicari che hanno portato a termine l’agguato hanno esploso una trentina di colpi.

Le indagini sull’omicidio di Elia, che aveva precedenti, sono condotte dai carabinieri della compagnia di Corigliano e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Castrovillari, Valentina Draetta.

Al momento dell’agguato, secondo quanto ricostruito, Elia era alla guida di una Fiat Panda di colore bianco, in contrada Caccianova, con al suo fianco il quarantenne, quando a un certo punto la vettura su cui viaggiavano i sicari, un’Alfa 147, avrebbe tagliato la strada all’utilitaria, bloccandola. Gli esecutori hanno iniziato a sparare contro la vittima che ha tentato invano di sfuggire all’agguato. Il corpo di Elia è stato trovato, infatti, dietro la Panda. La 147 usata dai killer è stata ritrovata carbonizzata a pochi chilometri dal luogo dell’agguato.

La salma di Francesco Elia è stata trasportata nell’obitorio del cimitero di Cassano in attesa che la Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari disponga l’esame autoptico.

La vittima era il figlio di Alfredo Elia, ucciso in un agguato nel 1989.

IL SINDACO. «Esprimo vivissima preoccupazione per il gravissimo evento delittuoso che è stato consumato sul territorio di Cassano. Un evento che fa rivivere alla comunità il ricordo degli anni passati, in cui la mafia, la violenza e la criminalità organizzata, deturpavano l’immagine della cittadina». E’ quanto afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso.

«Cassano, la cui stragrande maggioranza della popolazione è costituita di gente perbene e onesta – prosegue Papasso – vuole vivere nella legalità, nella correttezza, nella solidarietà e in un percorso di rinnovato civismo per dare speranza a tutti i cittadini, in maniera particolare ai più giovani. La comunità cassanese erigerà un’alta e consistente diga contro ogni forma di violenza, contro ogni forma di delinquenza, contro la mafia e la criminalità organizzata. Il sindaco, l’amministrazione comunale tutta, insieme alla popolazione, sono e continueranno a stare dalla parte dello Stato».

«Staranno insieme – conclude il sindaco di Cassano allo Ionio – alle forze dell’ordine e alla magistratura tutta, con l’obiettivo di assicurare alla giustizia gli autori dell’efferato delitto e per una consistente opera di bonifica del territorio».

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