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Rilievi dei carabinieri

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VACCARIZZO A. (COSENZA) – Un malore fatale oppure un tragico incidente sul lavoro? Assume i contorni del giallo il decesso di E. L. P., un uomo sulla sessantina che ieri pomeriggio stava effettuando dei lavori sul cantiere di una scuola nella cittadina arbëresh.

Da una prima ricostruzione sembrerebbe che l’uomo sia precipitato da un’impalcatura, tuttavia la dinamica dell’accaduto è ancora poco chiara. Sarà necessario infatti attendere l’esito dell’autopsia – prevista nelle prossime ore – prima di stabilire con certezza la causa della morte, ovvero se l’operaio si sia sentito male o se abbia perso l’equilibrio cadendo a terra per cause ancora da accertare. Insomma se si tratti dell’ennesima “morte bianca”. 

Sull’episodio sono in corso le indagini dei carabinieri della locale Stazione coordinati dalla Procura di Castrovillari e in particolare dal pm Valentina Draetta, cui è affidato il fascicolo. Indagini che serviranno a far luce su molti punti oscuri della vicenda: ad esempio, perché il capo dell’uomo si trovasse adagiato su un cuscino; chi fosse presente insieme a lui sul cantiere (al momento del ritrovamento del corpo sembra non ci fossero altri colleghi); se il caschetto giallo rinvenuto accanto al cadavere insieme ad altri attrezzi sia stato fin dall’inizio in possesso del dipendente della ditta o se qualcuno glielo abbia affiancato a posteriori, magari per camuffare presunte irregolarità.

La difesa del sessantenne è affidata all’avvocato Angelo Altomari del Foro di Cosenza. Il legale della famiglia ha sollevato alcuni dubbi anche sul mancato sequestro dell’edificio scolastico da parte dell’autorità giudiziaria, su cui sarebbe stato apposto un semplice divieto d’accesso, e sul perché i carabinieri non abbiano disposto i prelievi ematici sul cadavere come da prassi.

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