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ALTILIA (COSENZA) – Per farla finita aveva scelto una data simbolica, il giorno del suo compleanno, ma il progetto suicida orchestrato da un trentenne originario di Paola,  è sfumato grazie all’intervento dei carabinieri.

Sono state ore drammatiche, però, quelle vissute ieri dopo la scomparsa dell’uomo denunciata attorno alle quattro del mattino dai suoi familiari. Di lui sembravano essersi perse le tracce, e nessuno immaginava che con la sua Volkswagen aveva raggiunto Falerna per imboccare l’autostrada in direzione sud. Il fato ha voluto che l’aspirante suicida trovasse il percorso sbarrato dall’incidente che, poche ore prima, aveva stroncato due vite all’altezza del bivio di Altilia.

Il trentenne, noncurante della chiusura, ha oltrepassato le barriere, attirando così l’attenzione del personale Anas che si è messo alle sue costole. Poco dopo, la sua Volkswagen ha arrestato la marcia all’altezza di un viadotto. E qui comincia la storia del salvataggio. Il buon Dio, infatti, ha deciso di risparmiare quel tratto di strada da altri lutti, ma certamente una grossa mano gliel’hanno data gli uomini in divisa al comando del maggiore Alberto Fontanella. Il personale Anas non ha osato avvicinarsi all’auto in sosta, ma ha allertato subito i carabinieri.

La pattuglia della Radiomobile è giunta sul posto con due militari che, avvicinatisi all’abitacolo, hanno aperto lo sportello, trovando il passeggero seminudo e con il corpo flagellato da ferite che si era autoinferto con un taglierino. I carabinieri lo hanno disarmato, tentando poi di tranquillizarlo, ma il poveretto non si rassegnava: «Voglio gettarmi dal ponte», ripeteva come in trance.

Aveva pianificato tutto fin dal 12 dicembre. Nessuna ragione alla base della sua scelta, solo la voglia di chiuderla con la vita. E invece qualcuno ha vegliato su di lui. Dopo averlo indotto a più miti consigli, i carabinieri lo hanno consegnato ai sanitari che gli hanno prestato tutte le cure del caso.

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