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Un tampone

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COSENZA – Sono una decina i cittadini residenti nella zona della Valle del Savuto che hanno osservato il periodo di isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, perché risultati positivi al Covid 19, in attesa dei tamponi di controllo finali che attestino in maniera definitiva la negatività al virus.

I cittadini si sono rivolti ai rispettivi sindaci di Belsito, Mangone, Rogliano e Santo Stefano di Rogliano, i quali, a loro volta, hanno sollecitato l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e informato il prefetto Cinzia Guercio.

I sindaci hanno comunicato all’Asp di essere in attesa di nuove disposizioni, ma intanto «questa fase di stallo sta costringendo a stare reclusi, da quasi due mesi e senza soluzione di continuità, interi gruppi familiari».

Dopo le diverse segnalazioni è intervenuto il direttore dell’unità di Igiene e Sanità pubblica del dipartimento Prevenzione dell’Asp di Cosenza, Mario Marino, con un’intervista all’Adnkronos. «Il laboratorio di Microbiologica e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza – spiega Marino – è il nostro punto di riferimento primario. Può analizzare al massimo 220 tamponi al giorno, per questo motivo in alcuni casi sono stati inviati a Catanzaro o in Campania. In totale ad oggi sono 5 le strutture in Calabria che elaborano i risultati dei tamponi».

Sulle apparecchiature destinate a potenziare la capacità dei laboratori calabresi, dopo la macchina per processare i tamponi incompleta inviata dalla Protezione Civile a Crotone, Marino assicura che la sanità calabrese «si sta attrezzando».

«A Crotone è arrivata ieri quella comprata dall’Asp e sarà messa in funzione. Nel frattempo – garantisce il direttore dell’unità di Igiene Pubblica dell’Asp di Cosenza – Rossano, Lamezia Terme e Vibo Valentia si stanno organizzando per accogliere i macchinari».

«Dal 1° al 13 maggio abbiamo eseguito quasi 4mila tamponi in provincia di Cosenza. In queste ore li stiamo effettuando sugli operatori delle strutture sanitarie private, domani si passerà ai sanitari degli ambulatori pubblici vista la riapertura. In più – ricorda Marino – continuiamo ad effettuare tamponi di controllo nelle aree focolaio di contagi: San Lucido, con un’emergenza forse azzerata con soli 4 casi; Bocchigliero; Oriolo; Villa Torano tra lavoratori, pazienti e persone entrate in contatto con loro».

Sui due casi positivi riscontrati dopo la guarigione, anche a seguito di più tamponi di controllo negativi, Marino precisa: «Ancora conosciamo molto poco di questa malattia. Il 99% dei casi sono attribuibili al fatto che le analisi sono state processate attraverso macchinari più sensibili. Il paziente comunque, se ha ancora solo qualche particella virale in circolo, non è più contagioso. È probabile che ci si reinfetti, – ipotizza il direttore dell’unità di Igiene pubblica dell’Asp di Cosenza – ma non possiamo dirlo con certezza».

Sulle polemiche del frigorifero di Serra Spiga, Marino ribadisce che i tamponi vengono conservati ad una temperatura di sicurezza presso la struttura della centrale operativa del 118, custoditi dall’Asp di Cosenza, ogni giorno per non oltre 24 ore: «Ad oggi non abbiamo nessun tampone in coda». Per quanto riguarda medici ed infermieri dell’Asp di Cosenza addetti all’esecuzione dei tamponi, che a causa della mancata retribuzione delle prestazioni dal 17 maggio hanno incrociato le braccia, Marino informa che «a breve riprenderanno a lavorare perché sono in corso di delibera gli impegni di spesa».

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