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COSENZA – Questa mattina circa 30 persone hanno occupato simbolicamente il consultorio di via Popilia a Cosenza. I manifestanti hanno appeso all’entrata degli ambulatori uno striscione con scritto “Tutto aperto tranne l’Asp. Visite/esami subito” e chiedono un incontro con il commissario Zuccatelli.

Il presidio indetto dal collettivo “Fem.In. Cosentine in lotta” (GUARDA IL VIDEO IN FONDO ALL’ARTICOLO) denuncia l’assenza di assistenza se non attraverso la telemedicina e le negligenze del sistema sanitario cosentino.

AMBULATORI ANCORA CHIUSI, LEGGI LA NOTIZIA

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«Mentre tutto quello che ci circonda è ormai accessibile con le dovute precauzioni, i servizi sanitari restano ancora blindati. L’ordinanza regionale della Santelli, il 6 Maggio, prevedeva la riapertura degli ambulatori in data 11 Maggio, a condizione che le misure anti-contagio fossero rispettate».

«Ad oggi, – si legge in una nota del collettivo Fem.In. – la maggioranza dei poliambulatori e dei consultori è ancora chiusa, in attesa di linee guida chiare e risorse per implementare i protocolli di sicurezza. Mancano i dispositivi di protezione per il personale e per l’utenza; non è stata effettuata la sanificazione di tutti gli ambienti; mancano i termometri per il pre-triage e gli spazi delle strutture non permettono percorsi separati per l’ingresso e l’uscita».

«La Regione impone regole, ma non dà strumenti per poterle rispettare e a pagarne le conseguenze siamo sempre noi cittadini. Le misure anticontagio imposte non valgono, invece, nelle strutture private convenzionate, dove il personale è costretto a lavorare senza protezioni adeguate e con contratti penalizzanti».

«Migliaia di calabresi – ricorda il collettivo Fem.In. – aspettano di effettuare visite ed esami: persone con malattie croniche, con infezioni, disfunzioni e tumori da diagnosticare e trattare urgentemente. Non tutti hanno i soldi per rivolgersi alla sanità privata, né per recarsi fuori regione. Questa superficialità gestionale può costare la vita. Il coronavirus ha soltanto evidenziato le enormi carenze del sistema sanitario calabrese con cui facciamo i conti da decenni».

Nel frattempo la riapertura degli ambulatori pubblici dell’Asp di Cosenza è stata posticipata al mese di giugno.

+++TUTTO APERTO TRANNE L'ASP+++L'emergenza sanitaria in Calabria non è cominciata tre mesi fa e il coronavirus ha soltanto evidenziato le enormi carenze con cui facciamo i conti da decenni. Vogliamo visite ed esami, vogliamo i consultori e i poliambulatori aperti, vogliamo strutture e strumentazioni adeguate, ma soprattutto vogliamo risposte, chiare ed esaustive. La salute è un diritto fondamentale e inalienabile per tutte e tutti.

Pubblicato da FEM.IN. Cosentine in lotta su Lunedì 25 maggio 2020
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