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Un vaccino

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COSENZA – Ieri pomeriggio una parte di chi ha provato a prenotare le vaccinazioni nel distretto di Cosenza si è trovato davanti un messaggio eloquente: “Nessuna disponibilità. I centri vaccinali che fanno riferimento al Cap inserito al momento non hanno disponibilità per la vaccinazione. Puoi eventualmente provare a cercare in altri Cap della regione”. Ai più fortunati invece sono stati concordati appuntamenti anche per gli inizi di maggio. Questo se si sceglie di farlo nel centro vaccinale più vicino, altrimenti c’è il rischio di fare anche 100 chilometri per una iniezione.

Ieri l’ennesimo problema: circa 22mila dosi di Pfizer arrivate ieri in Calabria, due giorni fa annunciate come una grandissima conquista dal presidente Spirlì. Dosi che non bastano a nessuno. Con l’arrivo per giovedì del commissario Figliuolo le cose non sembrano essere come quelle raccontate negli stati generali da Longo e Spirlì.

Perché se è vero che le dosi consistenti di vaccini dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, a Crotone, per esempio, non si sa come portare avanti i richiami, visto che il numero di dosi disponibili è nettamente inferiore ai richiami. Due giorni fa la provincia aveva in giacenza 1938 per 3256 richiami.

La provincia di Cosenza ieri ha ricevuto soltanto poco più di cinquemila dosi e ci sono interi comuni dove il sistema di vaccinazioni, partito in grande spolvero un mese fa, è sostanzialmente fermo. Per non parlare degli over 80 che qualche settimana fa si sono prenotati tramite medico di famiglia in attesa di una chiamata che non arriva. Perché intanto il vecchio sistema di prenotazioni è stato cancellato a favore di questo centralizzato, si fa per dire. Perché a Reggio Calabria sono numerosi i casi di anziani o persone fragili reindirizzati in provincia di Vibo Valentia per ottenere una dose in tempi brevi.

L’altra soluzione è semplice: aspettare nuove dosi nel proprio comune di residenza a data da destinarsi. La regione al momento non ha tutti i punti vaccinali disponibili messi in rete all’interno della piattaforma. In provincia di Cosenza sono sostanzialmente sei. Così chi va per prenotare il vaccino si trova costretto a scegliere a volte in maniera assurda. Tipo andare a Corigliano-Rossano quando si è residenti a Cosenza se ci si vuole sottoporre brevemente a vaccinazione, altrimenti si può aspettare anche un mese. E questo anche e soprattutto per colpa di un’organizzazione assurda. Con questa piattaforma si è fatto tutto con calma, dall’inserimento delle categorie da vaccinare fino ai punti vaccinali stessi nonostante il sistema fosse a disposizione della regione diversi già mesi fa. Ad oggi, con file interminabili e prenotazioni bloccate quello che resta in attesa di implementazione è solo una scatola vuota. Il sindaco di Carole, Francesco Iannucci, rincara la dose e scrive all’Anci e chiede di prendere posizione.

«Mi accorgo che dopo aver investito denaro pubblico, formato personale e allestito, tra le mille difficoltà, centri vaccinali che in pochissimo tempo sono riusciti a vaccinare centinaia di persone, oggi devo assisterne al loro smantellamento. I nostri cittadini, molti di questi, anziani e non autosufficienti, saranno costretti a girovagare per le nostre provincie pur di vaccinarsi, non prima di aver effettuato la prenotazione su un portale regionale che mostra criticità».

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