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L'ospedale dell'Annunziata di Cosenza

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PAOLA – Dopo una pericolosa odissea, caratterizzata da spostamenti tra ospedali della provincia di Cosenza, un giovane professionista di San Lucido è stato salvato dalla corretta, puntigliosa e provvidenziale anamnesi elaborata da un medico originario della Città di San Francesco, la dottoressa Juana Riitano, chirurgo in servizio presso l’Unità operativa semplice di Chirurgia d’Urgenza dell’Annunziata di Cosenza.

L’uomo accusava da giorni forti dolori al ventre per una pericolosa occlusione intestinale e, dopo essersi recato per tre volte nel giro di sette giorni, in tempi diversi, presso il Pronto Soccorso di una struttura sanitaria pubblica, al fine di diagnosticare l’origine del malore, è stato dirottato (dopo una infruttuosa cura con Spasmex) sull’Annunziata di Cosenza.

È qui che ha trovato la dottoressa Riitano, che per 13 anni ha lavorato al “San Francesco di Paola” come chirurgo, la quale, dopo numerose verifiche mediche, rendendosi conto che l’uomo si trovava in serio pericolo di vita per una sopravvenuta dilatazione intestinale di ben nove centimetri, all’esito di una tac con liquido di contrasto è riuscita a cristallizzare il problema: una occlusione intestinale in fase molto avanzata, risultata poi essere un adenocarcinoma.

La dottoressa Riitano, unitamente alla equipe del dottor Pietro Ajello (capo della unità operativa di chirurgia d’urgenza), è quindi intervenuta in tempi ristrettissimi per procedere a una cecostomia salvavita, propedeutica alla successiva eliminazione del tappo, poi risultato essere un carcinoma. Il professionista sanlucidano, che da li a poche ore sarebbe potuto morire per una setticemia, è stato quindi tratto in salvo.

Terminata la lunga fase di cure, ora vuole ringraziare la dottoressa Riitano ed il personale medico e paramedico della Chirurgia d’Urgenza dell’Annunciata: «In quel reparto mi hanno salvato la vita, grazie alla corretta anamnesi della dottoressa Riitano. Ho subito tre distinti interventi effettuati dalla dottoressa Juana Riitano ed oggi sono qui a testimoniare che esiste anche una sanità d’eccellenza. Sono grato a questo bravo chirurgo e gli auguro di proseguire nella sua attività con puntiglio e professionalità, salvando tante altre vite e ottenendo diversi altri successi. Se lo merita davvero. E ringrazio il primario dottor Pietro Ajello e tutta la sua equipe per la umanità e la professionalità dimostrate».

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