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L'ospedale di Cosenza

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COSENZA – Non si può ancora abbassare la guardia, perché il Covid morde ancora, eccome. Bisogna anche vedere l’impatto che la riapertura delle scuole avrà sulla diffusione della pandemia.

Ieri si sono registrati quattro decessi. Uno di questi si è verificato a Cosenza dove è deceduto all’ospedale civile dell’Annunziata un uomo originario di Spezzano Albanese, Antonio Pesce. Con lui sono in totale 634 le persone uccise dal virus nella nostra provincia.

L’elemento di preoccupazione è che l’uomo non risulta essersi sottoposto a vaccinazione così come tutto il suo nucleo familiare. Le conseguenze sono purtroppo pesanti. La madre dell’uomo è infatti deceduta pochi giorni fa per colpa del coronavirus, mentre il padre dell’uomo si trova tuttora ricoverato per covid in un reparto dell’Annunziata.

Ulteriore prova, qualora ve ne fosse bisogno, dell’utilità della vaccinazione per quantomeno arginare l’impatto del virus sulla nostra salute. Nel palazzo dove risiedono i signori quasi tutti, purtroppo, hanno contratto il virus e sono stati posti in isolamento domiciliare.

Dal reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cosenza, infatti, ci dicono che tutte le persone ricoverate per Covid (a ieri in tutto erano quattro) nessuno dei degenti risulta vaccinato. L’invio quindi resta sempre quello di vaccinarsi per proteggere se stessi e gli altri e provare a spezzare la catena di diffusione del Covid.

Su questo fronte la campagna di vaccinazione sta andando avanti con regolarità, spinta anche dall’obbligo di green pass. All’Annunziata a breve partirà anche la somministrazione della terza dose per i soggetti più fragili. Da giorni si è proceduto ad inoculare la terza dose ai soggetti in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante, prioritariamente immunocompromessi e trapiantati. La dose addizionale va somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose

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