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COSENZA – La Calabria, come disposto da decreto ministeriale e non contestato nell’ultima ordinanza Santelli, si trova anche a fare i conti con l’obbligo imposto dell’utilizzo di mascherine o, in alternativa, di coprirsi bocca e naso con «un tessuto».

Inutile però aspettarsi una risposta in stile Lombardia, con le mascherine distribuite alla cittadinanza. In Calabria ognuno dovrà fare per sé, vista la carenza atavica di dispositivi di protezione persino per il personale sanitario. I carichi spediti dalla Prociv certamente non bastano.

Intanto nella regione scatta l’effetto Torano: i contagi sono saliti di nuovo, con ufficialmente 25 persone positive in più rispetto al giorno precedente. In realtà il dato, cristallizzato alle 14,30 di ieri, è estremamente basso: soltanto da Torano solo oltre cinquanta le persone risultate positive dai tamponi effettuati a tappeto, in attesa di un dato ufficiale.

Oggi, quindi, il bollettino molto probabilmente registrerà questo aumento drastico di nuovi contagi. Ed è un problema grave, che casca a 24 ore di distanza dall’ordinanza della Santelli che, in un passaggio, intimava alle Rsa di valutare con cautela il movimento di pazienti e dipendenti. Torano, ad oggi, rischia di diventare una nuova Chiaravalle.

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