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Le Terme Luigiane

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NUOVA proposta della Regione Calabria per velocizzare la riapertura delle Terme Luigiane: «Disponibili» non solo all’acquisto, ma «anche al fitto di azienda».

Nell’ambito della trattativa in atto tra Sateca spa e Fincalabra, finalizzata all’acquisto, da parte della società in house della Regione Calabria, delle Terme Luigiane di Acquappesa e Guardia Piemontese, chiuse da un anno per via della feroce contrapposizione tra i due Comuni tirrenici e il gestore del compendio, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, si è detto «disponibile anche a fitto d’azienda per accelerare trattativa» e aprire la struttura in tempi brevi. «La trattativa con Sateca per l’acquisto da parte di Fincalabra delle Terme Luigiane prosegue», è la rassicurazione contenuta in una nota stampa diffusa dall’Amministrazione regionale calabrese.

«La Regione – viene puntualizzato – è determinata ad andare avanti e ferma nella sua proposta d’acquisto, forte di una valutazione oggettiva predisposta da un advisor esterno. La stagione termale è ormai alle porte, e vogliamo accelerare affinché la trattativa si possa sbloccare nel più breve tempo possibile».

E, ancora, si evidenzia che, «nel frattempo, considerando anche l’esplicita volontà comune di arrivare ad un approdo positivo, abbiamo manifestato a Sateca la nostra disponibilità a sottoscrivere, come proposto dalla società, un contratto di fitto di ramo d’azienda finalizzato all’acquisizione», scrive Occhiuto nella nota.

E poi conclude: «Aspettiamo una risposta nelle prossime ore, per poter concretizzare la nostra volontà, e per tentare di arrivare pronti ai mesi di luglio ed agosto».

Solo pochi giorni fa, i lavoratori, sentendosi «abbandonati dalla politica e dalle istituzioni», si erano rivolti direttamente a Occhiuto con questo pensiero: «A 6 anni di distanza dall’inizio dell’incubo lavorativo per i 250 dipendenti delle Terme Luigiane, dopo l’avvicendamento di ben 4 Presidenti di Regione con relativi assessori e consiglieri, dopo la sottoscrizione di accordi presso la Regione e in Prefettura in seguito rinnegati, ci si ritrova ancora una volta chiusi ma con una stagione che, se solo si volesse, potrebbe ripartire domani mattina. Centinaia di interrogazioni, denunce e istanze promosse da lavoratori, cittadini e da ogni parte politica non sono servite a risolvere concretamente una problematica che sta diventando lo specchio di una Calabria che non funziona e che costringe i padri di famiglia, con immensa rassegnazione, a fare le valigie pensando a quanto il buon Dio abbia dato a questa terra e a come noi Calabresi siamo incapaci di mettere a frutto tali doni. Questo è esattamente quanto sta accadendo alle Terme Luigiane: una realtà perfettamente funzionante da una parte e, dall’altra, qualcuno dotato delle giuste coperture, che ha scelto in maniera arbitraria di distruggere tutto nel tentativo di portare a compimento disegni a noi ignoti, sversando nel mare le preziose acque termali e la nostra dignità di lavoratori» scrivevano, tra l’altro, i lavoratori delle Terme.

Oggi si apre un nuovo spiraglio. Non ci resta che attendere riscontri alle nuove dichiarazioni di Occhiuto.

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