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COSENZA – Nemmeno un’offerta. E’ andato deserto il bando emanato dalla Regione Calabria per la realizzazione della metropolitana leggera di superficie Cosenza-Rende. I termini per la partecipazione scadevano il 29 ottobre scorso, ma sono decorsi inutilmente.Una vera e propria sorpresa, visto che durante l’apertura del bando al Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria erano pervenuti ben 38 quesiti in cui si chiedevano delucidazioni sul funzionamento della gara. Alla fine nessuno ha ritenuto evidentemente vantaggiosa la partecipazione, nonostante l’importo non fosse di poco conto. A base d’asta era di 115 milioni, oneri di legge esclusi.

Il progetto è finanziato con i fondi Por. E’ fra le tre infrastrutture che la commissione Europea ha inserito nelle Grandi Opere insieme alla metropolitana di Catanzaro e alla strada di comunicazione Gallico/Gambarie. Il problema è che i cronoprogrammi di realizzazione prevedono la conclusione dei lavori entro il 2015. E’ alta la probabilità che la spesa non si completi entro i suddetti termini e, nel caso, la Regione dovrà assicurare il relativo completamento con risorse della nuova programmazione o risorse diverse ai sensi degli Orientamenti sulla chiusura del ciclo di programmazione 2007/2013. Resta da chiedersi come mai in un periodo di vacche così magre sul fronte degli appalti pubblici, nessuno abbia giudicato conveniente la gara e soprattutto se ci sono margini per evitare la perdita del finanziamento.

«Guardi che è andata deserta anche la gara sul depuratore di Catanzaro – ci dice il dirigente del Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria, Domenico Pallaria – è evidente che qualche problema c’è. Un motivo dell’assenza di offerte potrebbe risiedere nel fatto che nel bando è previsto un project financing e diciamo che le banche non sono molto generose quando si tratta di effettuare operazioni finanziarie di questo genere in Calabria. E’ chiaro che dobbiamo rispettare i tempi previsti, per cui credo che a breve rimoduleremo il bando, magari anche con l’ausilio di esperti in tematiche finanziarie». Pallaria si riferisce al fatto che il bando prevede, a carico della ditta, l’acquisto e fornitura del materiale rotabile che viene poi affidato alla Regione con un contratto di locazione della durata di otto anni. C’è bisogno quindi di un esborso iniziale non indifferente.

E’ da escludere, invece, che la gara sia andata deserta perchè ritenuta poco conveniente la gestione in quanto il bando non riguardava poi la gestione dell’infrastruttura, ma solo la progettazione esecutiva, la realizzazione e la fornitura appunto del materiale rotabile. Diciamo questo perchè a Cosenza si è aperto un acceso dibattito sulla reale utilità dell’opera che dovrebbe collegare Cosenza, Rende e l’Università della Calabria. Alcuni sostengono che i dati inseriti nello studio di fattibilità del progetto (che risale ormai agli anni ‘90) sono sproporzionati rispetto al reale bacino d’utenza. A Cosenza è nato anche un comitato dal titolo esemplificativo “No Metro”, mentre si è alzata forte la polemica fra il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e il capogruppo regionale del Pd, Sandro Principe. Il primo sin dal suo insediamento ha manifestato un grande scetticismo sull’utilità dell’opera e soprattutto sulla funzionalità del tracciato. Per Principe invece, che proprio ieri dalle colonne del nostro giornale paventava il rischio di una perdita dei finanziamenti, si è detto preoccupato per l’assenza di una proposta alternativa al progetto per risolvere il delicato problema della mobilità di un’area ampia come l’area urbana cosentina.

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