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L’associazione dei costruttori evidenzia la drastica riduzione degli occupati, considerato che in sette anni si sono praticamente dimezzati. E la crisi continua per tutta la regione

COSENZA – Nel secondo trimestre 2015 il numero degli occupati in Calabria nel settore delle costruzioni è diminuito del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Elaborazione Ance su dati Istat). Il numero degli occupati si è attestato a circa 31.000 unità, rappresentando il 44,2% degli occupati nel comparto industria ed il 6.9% degli occupati in tutti i settori economici.

Nel 2008 erano 62.234 unità, per cui in 7 anni l’occupazione si è dimezzata. In questi anni gli occupati in edilizia in provincia di Cosenza sono passati dai 21.756 del 2008 agli 8.100 del 2014.

«Tra i problemi più gravi – ha spiegato il presidente Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante – che interessano il settore: burocrazia, credito, sicurezza ambientale, maggiori investimenti per nuove opere. Chiediamo di far partire immediatamente le piccole opere programmate e per le quali esistono progetti definiti e occorre intervenire con urgenza per snellire i labirinti burocratici che provocano rallentamenti generalizzati su ogni cosa. Chi governa il territorio, ai vari livelli, ha il dovere di imprimere una svolta decisa stabilendo regole e tempi certi per l’espletamento dei processi amministrativi. Semplificare non significa solo ridurre gli adempimenti, occorre ridisegnare l’architettura dell’apparato pubblico privilegiando efficienza ed efficacia, puntando su personale qualificato e motivato. Ogni giorno, invece, siamo costretti ad interfacciarci con una pubblica amministrazione sempre meno affidabile, che impiega anni per pagare un lavoro o uno stato di avanzamento, che fa passare settimane per rilasciare un semplice certificato, che scambia i diritti sanciti per una benevola concessione».

La liquidità per le imprese e le famiglie è ai minimi storici; c’è bisogno di interventi urgenti per invertire l’andamento e salvare l’economia calabrese. L’appello alle istituzioni: «Occorre attivare strumenti – ha poi aggiunto il presidente Perciaccante – che favoriscano un’interazione positiva tra imprese e banche, riattivare in maniera virtuosa il circuito del credito anche per consentire alle famiglie di accedere al mercato dei mutui per l’acquisto di abitazioni. Il tema della sicurezza strutturale, degli edifici e delle infrastrutture, e della sicurezza del territorio in generale, è cruciale alla luce dei fenomeni di dissesto idrogeologico in atto e dell’altissimo livello di sismicità che caratterizza il territorio calabrese. In tale senso occorre puntare su un piano di opere immediatamente cantierabili, che riguardino la tutela e salvaguardia del territorio e la riqualificazione del patrimonio edilizio. Un piano che – ha concluso – avrebbe il doppio merito di proteggere e modernizzare il territorio e di incidere realmente ed in maniera efficace su reddito e occupazione, rilanciando l’economia locale alla luce del ruolo di traino svolto dal settore edile».

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