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Il concerto di Sebastiano Ragusa

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Sedie, cuscini, plaid, coperte e buona musica in uno scenario incantevole in riva al lago Cecita , davanti la chiesetta di San Lorenzo.

Una costruzione di rara bellezza nella sua semplicità e nel rigore quasi ascetico, a soli 10 km da Camigliatello, che guarda sotto il lago e più in là tutta la Sila, sia quella che va verso Longobucco che quella verso Lagaro’.

Nelle tante calabrie che in questa torrida estate di riempiono di lamentazioni (alcune giuste e altre no) l’altra sera grazie al Peperoncino Jazz Festival (PJF) c’è stata una bella emozione, con il sax di Sebastiano Ragusa (musicista siciliano trapiantato in Calabria), accompagnato alla fine da un trombettista che ha riempito l’aria di un’ inedita location tenendo attenti e contenti decine di persone.

Certo: la location era davvero suggestiva ed evocativa come si intuisce (solo intuisce) dalle foto. Ma poi ci vuole il testo oltre al contesto.

Il Peperoncino gira danni nei luoghi di tutta la Calabria con proposte di eccelso valore, da nord a sud (il programma di quest’anno si chiude a settembre) e nella Sila presa ora d’assalto ha nuovamente – come del resto nelle precedenti 19 edizioni del festival – toccato le corde dell’emozione.

Il sax di Ragusa difronte al lago non poteva che evocare quello di più bello che la Calabria può sempre offrire. Senza sbavature o eccessi da strapaese. Bravi e complimenti al Peperoncino Jazz Festival e a chi lo sostiene. Così si coniuga offerta culturale seria e di qualità e accoglienza turistica. Si può dunque fare anche da noi.

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