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Roberto Occhiuto

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COSENZA – Se nel centrosinistra il problema è quello di allargare la coalizione, dall’altra parte esiste il problema opposto. La direttiva di Roberto Occhiuto è quella di presentare non più di sei liste, esattamente quelle dei partiti ufficiali più quella del presidente. Una strategia ovviamente volta a rendere il più gestibile possibile il consiglio regionale che in caso diverso rischia di essere a “maggioranze variabili come successe ad esempio a Mario Oliverio nonostante l’ampio risultato elettorale incassato.

Solo che la scelta rischia di creare qualche mal di pancia fra i tanti che aspirano ad un posto al sole. Una delle liste che potrebbero saltare, infatti, è quella di Idm di Orlandino Greco che non rappresenta un partito tradizionale. Nella testa di Occhiuto le liste dovrebbero essere quelle di Fi, FdI, Lega, Udc, Noi per l’Italia, Cambiamo e la lista del presidente appunto. Qualcuno dice che l’Udc non sia d’accordo con questa impostazione perchè preoccupata dalla concorrenza al centro dei movimenti di Toti e Lupi. Il ragionamento di Cesa è che che i due non hanno costituito un partito, ma semplicemente un movimento. Questioni forse da lana caprina, che troveranno certamente una soluzione. Niente da fare invece per Idm.

Ma nel centrodestra non è tutto rose e fiori. Non cessano le frizioni sotterranee fra Lega e Forza Italia. Dopo l’attacco frontale del gruppo contro l’infornata di nomine e le critiche al presidente Arruzzolo adesso è il consigliere leghista Pietro Molinaro che critica l’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo. In una lettera, infatti, gli contesta la posizione assunta in Conferenza Stato-Regioni, in merito al possibile abbassamento del parametro legale dell’acidità per la definizione dell’olio extravergine di oliva (evo).

Gallo, secondo quanto riferisce una nota di Molinaro, aveva detto: «La Calabria guida la battaglia contro la modifica dei parametri dell’olio extra di oliva“; «Siamo assolutamente contrari all’ipotesi di ridurre i parametri di acidità e di altre caratteristiche chimiche dei nostri olio evo».

Nella missiva a Gallo, Molinaro ha definito «affrettata ed inopportuna» la sua presa di posizione. «La Calabria – ha aggiunto – è la seconda regione italiana per la produzione di olio di oliva, ed una presa di posizione del suo Assessore all’Agricoltura non può essere assunta con tanta faciloneria ed approssimazione, perché rischia di danneggiare anni di impegno che la filiera italiana sta esprimendo per qualificare e tutelare l’olio extra vergine italiano».

Al contrario di quanto affermato da Gallo, secondo Molinaro sarebbe utile giungere a dei parametri più restrittivi e qualificati perché «purtroppo i maghi miscelatori di oli riescono artificiosamente ad arrivare ai parametri attuali degli oli evo. Una restrizione dei parametri invece consentirebbe di tutelare chi realmente fa qualità dal campo alla bottiglia».

E Molinaro, è scritto nella nota, ha espresso a Gallo anche il suo rincrescimento per il metodo che l’assessore ha utilizzato. Per Molinaro «la Regione Calabria ha il dovere di discutere una presa di posizione di questa portata innanzitutto con tutto il mondo agricolo coinvolto. E questo non è certamente accaduto, a differenza di quanto affermi».

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