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La sede dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza

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COSENZA – Sulla questione bilanci dell’Asp il ministro Speranza prova a “salvarsi” lasciando affondare i commissari e l’Azienda di Cosenza. Almeno così racconta un emendamento presentato due giorni fa in commissione Affari sociali della Camera sul decreto “riaperture” in fase di conversione in legge.

Alla relatrice Angela Ianaro del Movimento cinque stelle il compito di inserire questo passaggio: “Il termine per l’approvazione dei bilanci da parte del Ministero della salute di cui all’articolo 2, comma 5, secondo periodo, del decreto-legge 10 novembre 2020, n. 150, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2020, n. 181, è prorogato al 31 ottobre 2021”. In sostanza l’emendamento prevede l’aggiunta dell’articolo 11-bis in modo da spostare il termine di approvazione dei bilanci “da parte del Ministero della salute” al 31 ottobre 2021.

Non i commissari delle Asp, né tantomeno quello ad acta. L’operazione è lapalissiana: il rimando è al decreto Calabria convertito in legge il 30 dicembre 2020 e il comma riguarda la mancata approvazione di atti aziendali e bilanci.

Secondo la legge il commissario dell’Azienda ha 90 giorni di tempo dalla nomina per approvarli, in caso di mancata adozione il commissario ad acta ha 30 giorni aggiuntivi per licenziarli. Poi c’è il secondo periodo: in caso di inerzia sarà il ministero della Salute ad occuparsene entro 30 giorni.

La questione è delicatissima e ha travolto in pieno l’Asp di Cosenza. Il commissario La Regina è decaduto automaticamente l’11 aprile scorso per mancata approvazione dei bilanci ma continua a restare al suo posto in attesa che a Roma venga modificata la legge.

Nel frattempo però i passaggi sono compiuti: neanche il commissario ad acta Gudo Longo ha approvato i bilanci mancanti dell’Asp di Cosenza e per Speranza manca pochissimo, entro il 7 giugno deve chiudere i conti di una Azienda sanitaria che non vede un bilancio dal 2018. Il legislatore pensa a tutelare il ministro ma lascia tutto il resto in sospeso. Cosa accadrà agli atti licenziati dal commissario Vincenzo La Regina dopo l’11 aprile non è chiaro.

Legge alla mano sono nulli. Al momento l’intero management dell’Asp di Cosenza si regge grazie ad una iniziativa di Guido Longo, che un mese fa ha chiesto una “proroga” per La Regina. Ma “annullare” una decadenza disposta per legge è una partita difficile, a maggior ragione se si guarda agli ultimi emendamenti presentati.

Si tolgono le castagne dal fuoco del ministro Speranza lasciando l’Asp per altri cinque mesi nel limbo. Questione che a giugno potrebbe riguardare anche l’azienda di Reggio Calabria.

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