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COSENZA – Cinque mamme pronte a mettersi al servizio delle altre mamme. Nasce con questo spirito un’associazione culturale, la prima con questo intento a Cosenza, che adesso si propone di tenere anche con un corso per genitori. Insegnare a fare i genitori? Una pretesa assurda, è facile pensare, ma non è questa l’intenzione di Mammachemamme. «Non si tratta di insegnare – ci spiega il presidente Cecilia Gioia – ma di fare un percorso con i genitori, che saranno protagonisti attivi del corso». Non sono mamme qualunque, infatti, le cinque creative socie dell’associazione ma anche professioniste del settore: si tratta di Cecilia Gioia, psicologa e psicoterapeuta, neuropsicologa presso l’Unità di ricerca neuroimmagini, Istituto di scienze neurologiche, Cnr di Catanzaro e responsabile del Centro d’ascolto per la depressione pre e post-partum presso la Casa di Cura Sacro Cuore di Cosenza, di Erika Gallo psicologa e psicoterapeuta familiare, esperta in infanzia e adolescenza, di Anna Artese responsabile del settore amministrativo, di Ilaria Dapino, counselor e di Samuela Chindamo, assistente sociale. 

Grazie al loro incontro e alle discussioni legate ai problemi, piccoli e grandi, di gestione dei loro figli, le socie hanno intrapreso questo particolare cammino, mettendo in piedi, da qualche mese, un’associazione non profit che tratta temi che vanno dalla psicologia, alla pedagogia, dalla medicina all’educazione, alla musica, all’arte nelle sue diverse espressioni e lo sport. Vogliono e sperano di diventare un punto di riferimento per le mamme calabresi, dalla gravidanza in poi, creando un laboratorio di idee, iniziative e di attività finalizzate al sostegno della famiglia che rappresenti un valido ponte tra pubblico e privato. E per raggiungere questi obiettivi, appunto, si parte con un corso di formazione che coinvolgerà sia le mamme che i papà insieme ai bambini. L’obiettivo è la valorizzazione del tempo passato insieme per accompagnare ogni fase di crescita con delle attività specifiche e mirate. Forte attenzione sarà dedicata alla famiglia in tutte le sue possibili espressioni e sfaccettature. L’associazione, così, ha pensato di organizzare anche corsi di formazione rivolti alla varie figure che si occupano di infanzia e agli operatori socio sanitari che operano nelle diverse realtà del territorio. 

L’intento finale è quello di contribuire a migliorare la qualità della vita della donna, della coppia e della famiglia. «Quello che vorremmo realizzare – spiega la presidente Cecilia Gioia – è un’efficace opera di prevenzione primaria, di crescita della salute e del benessere psicofisico del bambino e dei genitori, favorire lo sviluppo del loro potenziale umano, prima e dopo la nascita». Quattro saranno in tutto gli incontri di questo primo “corso per genitori”, nell’arco di un mese, il primo a fine settembre, presso uno studio medico messo a disposizione a Casole Bruzio, in cui mamme e papà potranno confrontare le loro esperienze, sotto la guida delle esperte, mentre i bambini potranno giocare insieme intrattenuti da alcune educatrici. Un modo di non sentirsi soli nel difficile percorso dell’essere genitori, che molto spesso disorienta e lascia pieni di dubbi irrisolti. Ma l’aiuto dell’associazione non si risolve con questa sola iniziativa. Mammachemamme pensa anche a quando i bambini devono essere affidati, per esigenze lavorative, alle baby sitter. Quale preparazione e quali attestati potranno dimostrare che ci troviamo davanti alla persona giusta? Per un incarico così delicato non esiste una via semplice per arrivare al giusto contatto. E così l’associazione ha pensato alla formazione di nuove “tate” con un corso di sei mesi che partirà a ottobre e che è stato autorizzato dalla Provincia di Cosenza e realizzato in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Unical. Una fucina di idee che si concretizza anche con altri due progetti, particolarmente delicati per la loro tematica. 

La prima riguarda la convenzione con l’Associazione CiaoLapo Onlus, unico centro di riferimento per le famiglie che hanno subito un lutto perinatale offrendo supporto psicologico. Un campo in cui non esiste una forte rete di assistenza psicologica e in cui spesso i genitori sono costretti a elaborare un lutto così difficile in totale solitudine. Infine l’associazione ha avviato un monitoraggio sulle donne che partoriscono presso la Casa di Cura Sacro Cuore di Cosenza sulla depressione postpartum e ha attivato un centro di ascolto. Cinque mamme, cento idee al servizio delle altre mamme. 

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