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COSENZA – Donne che raccontano donne. E non sempre l’impresa diventa più semplice. Specie se quella da raccontare è una storia di violenza. «Io e Marina ci siamo chiuse in casa una settimana per decidere come rappresentare la vicenda di Roberta. La delicatezza del tema imponeva una riflessione. Alla fine abbiamo deciso di non mostrare le scene di violenza ma è come se si vedessero». Celeste Costantino spiega così la genesi di “Roberta Lanzino (ragazza)”, graphic novel pubblicata dalla casa editrice Round Robin, che sarà nelle librerie il 26 ottobre. La tragica vicenda della ragazza cosentina violentata e uccisa nel 1988 diventa un fumetto, con prefazione di Carlo Lucarelli (che dell’argomento si occupò in una puntata di Blu Notte) e postfazione di Francesco Forgione, ex presidente della commissione parlamentare antimafia. Mentre il processo, che vede imputato Franco Sansone insieme al padre e al fratello, accusati dal pentito di ‘ndrangheta Franco Pino, è ancora in corso.

Celeste Costantino è una giovane calabrese di 32 anni, attivista politica e fondatrice del collettivo DonneDaSud, nato all’interno dell’associazione antimafia DaSud. Sua è la sceneggiatura del fumetto, i disegni, invece, sono di Marina Comandini, pittrice e fumettista impegnata in battaglie ambientaliste, ex compagna di Andrea Pazienza.

Il fumetto fa parte della collana “Libeccio”, dedicata dalla Round Robin alle storie dimenticate o poco conosciute del Sud e legate alla criminalità, un progetto nato in collaborazione con l’associazione Da Sud che dal 2005 lavora per ricostruire la memoria e una nuova identità del Sud.

«Sentivo l’esigenza personale di raccontare la storia di Roberta – spiega Celeste – perchè ritornava spesso nella mia vita. Ho conosciuto molte vittime di violenza sessuale, perchè la nostra associazione collabora col centro antiviolenza Befree di Roma. E poi la storia di Roberta è conosciuta a Cosenza ma fuori no e volevo che rimanesse, perchè è universale, poteva capitare a chiunque».

Così, Celeste contatta i genitori di Roberta, Franco e Matilde, che la incontrano, la invitano a casa e alla fondazione che hanno creato in memoria della figlia. «Mi hanno detto che non avevano nulla in contrario al fatto che raccontassi questa storia ma hanno preferito non collaborare al progetto, la memoria della figlia, per loro, vive nella fondazione». Poi Celeste ha contattato la Comandini. «L’avevo conosciuta anni fa e mi erano piaciuti molto i suoi disegni e poi mi piaceva l’idea che fosse una donna a disegnare Roberta». Ne è venuto fuori un fumetto realizzato interamente in acquerello, con un tratto molto poetico. «Le scene di violenza non sono mostrate esplicitamente ma rimane tutta la drammaticità della vicenda. Sono stati messi in evidenza, invece, alcuni elementi del paesaggio, si possono riconoscere alcune strade e anche alcuni oggetti. La scenografia è molto importante». Centododici pagine per non dimenticare.

La presentazione della graphic novel – dopo l’anteprima al festival La violenza illustrata di Bologna – è stata a Palermo il 20 novembre, a Roma il 22 e a Cosenza il 23. Appuntamenti organizzati in vista della Giornata nazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.

(Aggiornato il 21 novembre 2012)

 

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