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COSENZA – Niente assistenzialismo, ma promozione della dignità della persona. E così a Cosenza la nuova esperienza di inserimento lavorativo di persone svantaggiate hanno scelto di chiamarla proprio così: “Dignità del lavoro”. Si tratta di una cooperativa sociale che riparte da un’altra realtà, ormai ventennale, quella di Delfino Lavoro. E quindi da due iniziative originali: il gioco di società “Cittadini. La sfida quotidiana della legalità” e il meeting dei giovani del Mediterraneo che da anni attira su Cosenza ragazzi di diverse culture e religioni. 

Ma il focus resta sempre sulle persone che vivono esistenze problematiche e sulla loro necessità di trovare un lavoro. E così si darà spazio ai minorenni che hanno vissuto negli istituti giudiziari: due di loro sono già stati impiegati nella cooperativa e ora si apriranno nuovi “Percorsi di legalità” per altri 450, nell’ambito dei fondi del Pon Sicurezza. Per un altro gruppo di tossicodipendenti, invece, partirà un progetto semestrale organizzato insieme alla Caritas di Cosenza. 

«L’idea che guida la cooperativa è che l’azione di inclusione sociale non deve ridursi all’assistenzialismo, ma deve favorire la promozione della dignità della persona, lo sviluppo delle sue risorse, il cammino verso l’autonomia» hanno spiegato nel corso della presentazione della nuova iniziativa. 

 

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Per questo, la modalità di lavoro di Dignità del Lavoro sarà «la promozione di attività produttive di mercato, all’interno delle quali i soci coopereranno concretamente con le persone svantaggiate per la produzione di beni e servizi»: «In questo modo, attraverso percorsi di professionalizzazione e socializzazione al lavoro, le persone svantaggiate saranno accompagnate in un percorso di progressiva assunzione di responsabilità e partecipazione alla produzione del proprio reddito».

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