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VIBO VALENTIA – Non finisce di stupire Domenico Chiarella. Quella di creare con il legno opere in miniatura di monumenti famosi è un’arte che lo vede eccezionale protagonista e che certamente ha raccolto anche nella sua città meno di quanto egli le ha dedicato e le sta dedicando. Mimmo (come in città è più conosciuto) è un artista nel senso vero della parola. Riprodurre opere in miniatura non è solo un esercizio manuale, frutto di una passione che coltiva e perfeziona da anni, ma anche il risultato di una ricerca attenta, di uno studio dei monumenti che poi ripropone in scala con certosina pazienza. Un lavoro non facile se consideriamo l’attenzione che pone ai particolari. Uno studioso quindi oltre che un artista. Infatti, una volta scelta l’opera ne ricostruisce la storia, recandosi negli archivi, nei luoghi dove essa si trova, si documenta sulle foto (quando è possibile le fa personalmente), ne stila il progetto che poi esegue nel suo laboratorio.

Questo è tanto vero che diverse sue opere sono state realizzate come erano prima che venissero distrutte dall’usura del tempo con la colpevole responsabilità degli uomini o dai terremoti. Una volta completata sulla miniatura viene posta un’etichetta in con il nome e un minimo della storia che la riguarda. Nei giorni scorsi ha ultimato lo storico Palazzo Gagliardi che l’amministrazione comunale di Vibo ha voluto destinare a “Palazzo della Cultura” e la miniatura si trova esposta in un noto negozio di Corso Umberto.L’amarezza maggiore di Mimmo Chiarella nasce proprio dal fatto che le sue opere debbano essere sballottate da un posto all’altro della città e non possano essere godute dai cittadini e in tal senso più volte si è rivolto alle istituzioni, Comune e Provincia, per consentire la creazione di un apposito museo. «Mi piacerebbe che queste opere – ha detto Chiarella – venissero tutte esposte in un luogo ad hoc che verrebbero a costituire, tra l’altro, un richiamo turistico non di poco conto. Purtroppo nonostante le varie istanze ancora non sono riuscito ad ottenere un locale da adibire a museo che mi piacerebbe venisse chiamato “Calabria in miniatura” dove troverebbero appunto le opere da me realizzate che riguardano significativi monumenti disseminati nella nostra regione. Non trovo giusto che questi plastici debbano rimanere a casa mia. Il mio è un lavoro per gli altri, perché la gente sappia quanto è ricca di arte e di cultura la Calabria».

In effetti, Chiarella ha puntato le su ricerche su castelli, chiese e altre opere della Calabria, ma ha pure realizzato monumenti nazionali e internazionali, ma nel suo cuore c’è principalmente la “nostra terra”, come lui la definisce, con un posto particolare per Vibo la sua città. Tra le sue realizzazioni più significative i castelli di Vibo, Cosenza, Stilo (com’erano prima del terremoto del 1783), Pizzo (com’era nel periodo napoleonico) Reggio (come era prima del terremoto del 1908), Nicotera, Scilla, Corigliano, Roseto Capo Spulico e Squillace. Attenzione ha riservato alle chiese e ad oltre opere ecclesiastiche: la Chiesa di San Michele di Vibo (com’era prima del terremoto del 1005), la Cattedrale e Santa Maria dell’Isola di Tropea, la Cattolica di Stilo, il Santuario di San Domenico di Soriano, la Certosa di Serra San Bruno, la Chiesa di Santa Ruba di San Gregorio d’Ippona.

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