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COSENZA – E’ stato internato nel lager, poi è diventato docente accademico e persino olimpionico. Ora sarà l’ospite d’onore dell’Università della Calabria per il Giorno della Memoria. Anche quest’anno l’ateneo ha organizzato una nutrita serie di manifestazioni. Molte le novità: spazio inedito dato all’arte e alla grafica, attraverso ben tre mostre, l’una dedicata alla fotografia, la seconda al contemporaneo, la terza, infine, ai Giusti fra le Nazioni. La novità più eclatante si lega comunque alla presenza di Shaul Ladany, resa possibile grazie all’Ambasciata d’Israele in Italia. Sarò ospite nell’aula Magna venerdì 25 gennaio alle ore 10.   

Intorno a Ladany ed al suo biografo, il giornalista di “Tuttosport” Andrea Schiavon, ruoteranno ben tre eventi, inclusa una Marcia della Memoria di dieci chilometri da Cosenza all’Università che partirà alle 8,45 di venerdì da piazza dei Bruzi. Ladany può anche descriversi come molte persone in una sola. Testimone diretto, a suo tempo internato a Bergen Belsen; professore universitario nel campo dell’ingegneria gestionale; infine, atleta di rilievo, olimpionico nella 50 chilometri di marcia a Città del Messico ’68 e a Monaco ’72, dove peraltro scampò di un soffio all’attentato di Settembre Nero.   «Sono vivo, quasi per miracolo. E dunque posso ricordare. La marcia, la corsa, servono anche a questo: a sentirsi vivi, nonostante tutto»: ecco in sintesi il messaggio che Ladany trasmetterà agli studenti in apertura dei lavori del convegno. 

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