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CASSANO JONIO (Cosenza) – C’è anche Sibari, il parco archeologico memoria dell’antica città della Magna Grecia, sepolta dal fango nell’alluvione del 18 gennaio, tra i 700 beni eccezionalmente aperti in tutta Italia dal Fai nella ventunesima Giornata di Primavera, in programma il 23 e 24 marzo. «Sono stato a Sibari quindici giorni fa: è uno scenario che fa venire da piangere – dice Marco Magnifico, vicepresidente del Fai – nonostante le denunce della Soprintendenza, gli appelli e i fondi stanziati, non si sono mai fatti i lavori necessari e ora, oltre al disastro archeologico, anzichè 4 milioni dovremo spendere 21 milioni di euro. Al momento – prosegue – il sito è chiuso al pubblico e ci sono pedane per camminare. Si deve tenere il fango umido altrimenti una volta secco non si stacca più. Apriremo il sito perchè i calabresi e gli italiani tutti vedano i danni della stupidità e disonestà umana».

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