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COSENZA – Nell’edizione serale del Tg2 è stata data la notizia del ritrovamento di una lettera minatoria inviata all’attivista siciliano Peppino Impastato un anno prima della morte.  Presentata come un’esclusiva, la notizia in realtà era stata già data il 29 marzo in anteprima da Il Quotidiano con un ampio e dettagliato servizio a firma di Michele Inserra pubblicato tanto nell’edizione cartacea del Quotidiano della Calabria quanto nell’edizione web e rintracciabile a questo indirizzo. La notizia tra l’altro era stata ripresa dalle agenzie di stampa che avevano citato come fonte il Quotidiano. Oggi, invece, lo “scoop tardivo” a firma di Francesco Vitale sul Tg2.

La lettera in questione è stata ritrovata per puro caso nascosta in un cassetto tra la biancheria della madre di Peppino Impastato. Un anonimo con il testo in questione metteva in guardia il giovane di Cinisi avvertendolo del rischio di essere ucciso e descrivendo quello che poi sarebbe successo fino alla morte del giovane. Secondo la lettera la colpa della morte di Impastato doveva ricadere sui fascisti. Ma affiorano anche nomi nuovi: un compagno comunista di Peppino. E un uomo delle forze dell’ordine.

Leggi il servizio integrale a firma di Michele Inserra qui

 

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