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PARIGI, 7 MAR – “Lo Stato italiano lascia le rovine di Pompei all’abbandono”: questo il titolo di prima pagina del quotidiano francese, Le Figaro, che oggi dedica un ampio servizio alla situazione di Pompei. “Pompei accelera la sua rovina”, scrive ancora Le Figaro, sottolineando che ”un’amministrazione impotente assiste al crollo dei tesori di una civilta”. E “le pesantezze della burocrazia bloccano l’attuazione di lavori urgenti”. (ANSA).
(ANSA) – PARIGI, 7 MAR – Oltre alla “lenta agonia” di Pompei, a cui dedica ampio spazio, Le Figaro passa in rassegna altri siti italiani in “allarme rosso”, come la Biblioteca di Brera a Milano, Villa Adriana a Tivoli, la biblioteca Girolamini a Napoli, la Domus Aurea a Roma, Volterra, e anche i palazzi reali di Caserta e Carditello, la cittadella di Alessandria, i templi di Agrigento, il sito di Sibari in Calabria o di Tuvixeddu in Sardegna.
In Italia “c’è un’eterna confusione tra interessi pubblici e privati”, spiega Claudio Strinati, ex soprintendente del polo museale romano, intervistato dal giornale francese sulla situazione del patrimonio italiano. 

LO scempio degli scavi di Sibari sommersi dal fango finisce sul popolare quotidiano francese Le Figaro, che, in un’inchiesta in prima pagina attacca la gestione dei siti archeologici del Belpaese: “Lo Stato italiano lascia le rovine di Pompei all’abbandono” è il titolo di prima pagina del giornale che dedica un ampio servizio alla situazione di Pompei e da lì parte per elencare altre situazioni a rischio. 

“Pompei accelera la sua rovina”, scrive ancora Le Figaro, sottolineando che ”un’amministrazione impotente assiste al crollo dei tesori di una civilta”. E “le pesantezze della burocrazia bloccano l’attuazione di lavori urgenti”. Ma oltre alla “lenta agonia” di Pompei, a cui dedica ampio spazio, Le Figaro passa in rassegna altri siti italiani in “allarme rosso”. E qui spunta Sibari, dove nel gennaio 2013 il parco archeologico è stato invaso dall’acqua e dal fango a causa dell’esondazione del vicino fiume Crati.

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Insieme agli scavi calabresi, Le Figaro ricorda poi la Biblioteca di Brera a Milano, Villa Adriana a Tivoli, la biblioteca Girolamini a Napoli, la Domus Aurea a Roma, Volterra, e anche i palazzi reali di Caserta e Carditello, la cittadella di Alessandria, i templi di Agrigento, il sito di Tuvixeddu in Sardegna. In Italia “c’è un’eterna confusione tra interessi pubblici e privati”, spiega Claudio Strinati, ex soprintendente del polo museale romano, intervistato dal giornale francese sulla situazione del patrimonio italiano. 

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