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OFFRE un colpo d’occhio inconsueto il Teatro Auditorium dell’Università della Calabria. Sul palcoscenico, organizzati in 63 stand, è possibile visionare per tutta la giornata del 3 dicembre il meglio dell’innovazione prodotta nel 2015 da università e centri di ricerca.

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Le 63 idee imprenditoriali che concorrono per il Premio Nazionale dell’Innovazione (LEGGI LA NOTIZIA SUL SUO ANNUNCIO) provengono da 18 competizioni locali, 19 regioni diverse, oltre 50 centri di ricerca tra università, incubatori e istituzioni come Cnr, Enea e Istituto italiano di tecnologia.

Team molto giovani, motivati e creativi, in alcuni casi detentori già di brevetti o in attesa di rilascio, che vogliono trasformare in impresa il proprio lavoro di laureandi, dottorandi e ricercatori e contribuire, con soluzioni sostenibili, ad innovare i processi di produzione, offrire nuove soluzioni per la salute, proporre nuovi servizi nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e dei nuovi media. Sono quattro le categorie in gara: Life Sciences (che comprende anche l’agrifood), Ict, Iren Cleantech & Energy, Industrial.

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Si va da una fresa (con ruote, dunque mobile) a controllo numerico a nuovi integratori con proprietà antitumorali a base di nanovescivole isolate dal succo di limone, dai biocidi in grado di sostituire gli insetticidi altamente tossici usati attualmente ai formaggi vegetali, dagli infrarossi applicati alla conservazione, diagnosi e fruizione dei beni culturali a radar innovativi e a basse emissioni e consumo energetico.

Le startup calabresi in gara sono Zeropet (LEGGI L’APPROFONDIMENTO), che promette il riciclo totale del pet, Easy Move (LEGGI L’APPROFONDIMENTO), che in un’unica piattaforma consente di trovare la migliore soluzione di viaggio in bus dalla Calabria, e Made (LEGGI L’APPROFONDIMENTO), con le sue soluzioni modulari per allestire temporary space e garantire ai visitatori una vera e propria esperienza. Il Pni arriva in Calabria, ha sottolineato il rettore Gino Crisci in conferenza stampa, grazie al lavoro, quasi pionieristico, di questi anni: “È un riconoscimento importante per un ateneo, che da quindici anni lavora sul trasferimento tecnologico”.

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