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QUANDO umanità e solidarietà abbattono appartenenza e fede calcistica accade quello che il 31 dicembre è avvenuto nel piazzale del Sant’Anna hospital, dove Pietro Garritano, esponente di spicco del movimento ultras cosentino, sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, ha ricevuto la visita inaspettata ma sentita, di un paio di vecchi militanti del movimento ultras locale. Tutto è avvenuto all’ingresso della struttura sanitaria, nel quartiere Pontepiccolo, dove una decina, tra familiari e amici, hanno accolto con piacere la visita giallorossa.

Qualche abbraccio legato a vecchie conoscenze extracalcistiche, qualche scambio di battute, rapide presentazioni tra facce nuove, ma soprattutto la comune vicinanza a Pietro, tra i leader del “nuovo progetto” ultras che si raccoglie dietro la sigla, “Anni Ottanta”, da qualche tempo in tribuna, e non più in curva sud, seguito da una corposa schiera di “non tesserati”, molti dei quali di lunga militanza. Pomeriggio colmo di aspettative per l’ultimo dell’anno, compromesso dagli eventi della vita per Pietro, che tuttavia, con grande coraggio e forza d’animo, ha superato bene l’intervento chirurgico.

«Per quelli che credono in un Dio – scrive Claudio Dionesalvi (ultras cosentino tra i presenti a Catanzaro), sul suo blog – Petruzzu è un miracolato. Per i materialisti vivo grazie all’intuizione di un ottimo radiologo dell’ospedale di Cosenza e deve la vita soprattutto alla bravura dei cardiochirurghi catanzaresi. Stavolta abbiamo vinto – sottolinea ancora Claudio – non era una partita come tutte le altre. Contro di noi giocava una dama vestita di nero. Incredibile ma vero: per la prima volta, dalla nostra parte, c’erano anche i catanzaresi».

Una mezz’oretta in compagnia, dunque, bagnata da un augurio per il nuovo anno ma soprattutto per la buona riuscita dell’intervento che tiene in apprensione la famiglia e molti amici di Pietro. Un precedente non da poco, che in qualche modo smorza i toni, a volte troppo violenti, e circoscrive al mondo ultras una rivalità storica, sempre molto sentita e combattuta sul campo tra le due tifoserie, anche fisicamente. Con il passare delle ore, le notizie sono sempre più incoraggianti e parlano di una rapida ripresa del noto Pietro che di recente ha fatto ritorno nella sua Cosenza dove ad aspettarlo ci sono i suoi familiari e gli amici che lo hanno sostenuto e mai lasciato solo nella partita più importante e dove dovrà sottoporsi una delicata riabilitazione.

Sempre Claudio riporta alcune parole di Pietro, ora fuori pericolo. Dice che in queste ore ha capito tante cose e che il suo papà, di recente scomparso, gli è venuto in sogno ridendo e gli ha detto: «“Sempre guai combini”. Mi ha detto pure che è arrivato il momento di lottare, di fare qualcosa, tutti insieme, per risollevare la catastrofica situazione in cui versa la sanità cosentina e quella del resto della Calabria». Dopo qualche giorno, l’invito a Cosenza, e una serata speciale con gli amici-rivali rossoblu. Prossimo appuntamento per Pietro e compagni, il derby al San Vito-Marulla del 14 febbraio.

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