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COSENZA – Cosenza Vecchia è diventata una periferia dimenticata e non possiamo più permettere che continui a rimanere abbandonata a se stessa». I residenti del centro storico del degrado non ne possono più e ieri hanno lanciato un segnale a tutta la città: si sono armati di scope, palette, carriole, sacchi dell’immondizia e con tanta buona volontà hanno organizzato una “pulizia del quartiere”.

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Il Comitato Piazza Piccola, promotore dell’iniziativa, nei giorni scorsi aveva lanciato su Facebook un appello alla cittadinanza, chiedendo a chiunque volesse rendersi utile di contribuire donando fioriere per abbellire i vicoli, quadretti da appendere alle pareti ammuffite degli edifici antichi e perché no, di ‘sporcarsi’ anche le mani, in tutti i sensi, per restituire dignità al centro storico. Così dalla mattina fino alla sera, una decina di persone hanno pulito i vicoli intorno a piazza Piccola (conosciuta anche come ‘piazza dei pesci’), togliendo la spazzatura dagli angoli delle stradine e cimentandosi in punti difficili dove le macerie dei due edifici crollati circa un anno fa, tra via Gaeta e via Bombini, “non sono state ancora rimosse dalle ditte che si occupavano dei lavori di bonifica”, come ci spiegano i ragazzi del Comitato.

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«Oggi abbiamo iniziato da qui per dare un segnale. È una data simbolica, proprio in queste ore, infatti, il sindaco Occhiuto presenta la nuova giunta e noi reclamiamo che l’amministrazione si prenda cura di questa parte di città – afferma Stefano Catanzariti, 25 anni, uno degli attivisti di Piazza Piccola – . In questi anni – prosegue – sono state fatte operazioni di facciata, valorizzando solo Corso Mazzini e avallando l’espansione verso nord della città, mentre si sono nascosti problemi gravi come il crescente degrado del centro storico».

Tra i residenti c’è anche chi, come la professoressa di linguistica dell’Unical, Marta Maddalon, trasferitasi da Padova e stabilitasi trent’anni fa proprio in quei vicoli, ricorda «il paradosso dell’inaugurazione del Museo Storico all’Aperto, voluto dall’ex sindaco Perugini e inaugurato l’anno scorso a pochi giorni dal crollo dei due edifici. Per quanto sia importante valorizzare l’arte – denota Maddalon – qui viviamo in condizioni igieniche a rischio. Ci sono palazzi antichi pericolanti e, di fronte all’incolumità delle persone, non si devono fare distinzioni tra gli stabili che appartengono al pubblico e quelli che appartengono ai privati per poter intervenire».

Quella di ieri è stata una lunga giornata in cui gli abitanti di Cosenza Vecchia, o almeno, quelli che vivono intorno a piazza piccola, hanno dato prova di volersi rimboccare le maniche per il benessere collettivo del centro storico, «perché non c’è bisogno che arrivi Vittorio Sgarbi, nominato da poco assessore della giunta Occhiuto, a insegnarci la bellezza di questo posto», rivendicano. Di pari passo alle iniziative di pulizia dei quartieri, che «proseguiranno anche in altri luoghi della città vecchia», come promettono dal Comitato, è stata lanciata anche una petizione popolare in cui si chiede la bonifica dai rifiuti, la derattizzazione e la mappatura degli edifici a rischio. Ma anche politiche per le fasce più disagiate della popolazione, istituendo servizi di welfare per la cittadinanza, sportelli dedicati all’assistenza medica, educativa, scolastica e ricreativa e l’istituzione di un reddito di cittadinanza per i soggetti tagliati fuori dal mondo del lavoro.

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