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COSENZA – La sua storia ha indignato o ha commosso. In ogni caso ha fatto discutere. Mary Garret il nome d’arte di una stella dell’arte, ovvero Mariafrancesca Garritano, ha lanciato una bomba nel mondo delicato e silenzioso della danza classica con un libro “La verità, vi prego, sulla danza” che, da un lato, le è costato il lavoro alla Scala di Milano ma dall’altro l’ha resa paladina di centinaia di ragazze affondate e affogate dal problema dell’anoressia e della bulimia, E non solo nel dorato mondo del balletto.

E il messaggio/denuncia non vuole essere dimenticato. Per questo altre quattro artiste calabresi, altrettanto determinate, le Rivoltelle, hanno deciso di dare vita ad un manifesto rock con un brano ispirato proprio dalla vicenda di Mariafrancesca. Proprio lei è infatti la special guest del video che accompagna il brano dal titolo eloquente, “Taglia 38”, in cui sono frequenti le incursioni nel gergo delle adolescenti dove “Ana” è l’anoressia e “Mia” la bulimia.

Il video è stato girato dal regista Henry Secchiaroli ed è disponibile su Youtube al link: https://youtu.be/cY0QaJbFIMs.

«Questa canzone è dedicata alla ballerina del Teatro alla Scala Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret -raccontano le autrici – una cosentina e ribelle come noi, ha avuto il coraggio di denunciare il dilagare dell’anoressia nel mondo della danza, e per questo è stata licenziata. Ragazze oppresse da modelli irraggiungibili di magrezza, subdolamente imposti dai media». 

Nel video di “Taglia 38” la vicenda di Mary Garret si intreccia con quella di una giovane ballerina, interpretata da Giulia Catania, che si scontra con i rigidi modelli che dominano nel mondo della danza. Il cibo diventa tentazione e ossessione, il metro da sarta è sempre a portata di mano per misurare il giro vita mentre il cellulare squilla e annuncia le direttive rigide del maestro di danza. E la ragazza non regge la tensione e va a incontrare la ballerina. 

Mariafrancesca, infatti, interpreta se stessa che simbolicamente danza  tra gli articoli di giornale che l’hanno vista al centro delle polemiche, arrivando a cibarsene nel finale. L’esibizione energica de Le Rivoltelle unisce le due storie nel segno della ribellione e della passione per la musica. Il soggetto del video è stato scritto da Henry Secchiaroli, Fabio di Credico e Tommy Dibari.

Il brano è il secondo singolo estratto dall’album omonimo della band e racconta il carattere ironico ed il pensiero ribelle delle quattro musiciste Elena, Alessandra, Paola ed Angela attraverso sonorità ed arrangiamenti che spaziano dal rock allo swing, con incursioni reggae/ska. Musica per ballare, per divertirsi ma anche per riflettere.

 

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