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Michele Leonetti

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COSENZA – Sono oltre 5mila i professori e ricercatori che hanno aderito, in tutta Italia, allo sciopero dagli esami proclamato per la sessione autunnale. All’Unical l’astensione riguarderà un centinaio circa di docenti, circa il 12,5 per cento dell’organico. La clamorosa forma di protesta segna il culmine di una vertenza che si trascina ormai da tre anni e che è andata avanti finora a suon di lettere e appelli firmati, destinati alla presidenza del Consiglio dei ministri e al presidente della Repubblica.

LEGGI L’ELENCO DEI DOCENTI CHE HANNO ADERITO ALLO SCIOPERO

 

Professori e ricercatori dal 2014 contestano il blocco degli scatti stipendiali. Con lo sciopero proclamato chiedono che classi e scatti, bloccati nel quinquennio 2011/2015 vengano sbloccati a far data dal 1° gennaio 2015, anziché dal 1° gennaio 2016, come attualmente previsto. In più chiedono che il quadriennio 2011/2014 sia riconosciuto ai fini giuridici «con conseguenti effetti economici solo a partire dallo sblocco delle classi e degli scatti dal 1° gennaio 2015».

Le modalità dello sciopero, ad ogni modo, cercano di ridurre al minimo i disagi per gli studenti. Chi aderisce alla protesta si asterrà dal tenere il primo degli appelli d’esame già programmato per il periodo compreso tra il 28 agosto e il 31 ottobre 2017. Lo sciopero durerà quindi 24 ore e coinciderà con la giornata d’esame. Gli studenti potranno sostenerlo quindi nell’appello successivo. Disagi maggiori potranno verificarsi però nei dipartimenti che prevedono un solo appello nella sessione autunnale. «Verrà assicurata in ogni caso la tenuta di almeno un appello degli esami di profitto nell’ambito del periodo 28 agosto – 31 ottobre», si legge nella lettera con cui è stato proclamato lo sciopero.

«Nelle sedi in cui i calendari degli esami prevedano un solo appello per gli esami di profitto in tale periodo – continua la lettera – e questo cada nel periodo anzidetto, ci asterremo dal tenere tale appello, per la durata massima di 24 ore corrispondenti alla giornata fissata, ma chiederemo alle strutture degli atenei di competenza di fissare un appello straordinario dopo il quattordicesimo giorno dalla data del giorno dello sciopero».

Detto altrimenti, il primo (e unico) appello salterà se il docente ha aderito allo sciopero, ma il dipartimento potrà fissare – non prima di due settimane – un appello straordinario, per consentire agli studenti di recuperarlo.

L’interrogazione di Leonetti

A pochi giorni dall’avvio della sessione autunnale, sembra però che non sia chiaro se e come sarà garantito all’Unical il recupero degli appelli che salteranno. A sollevare il problema è il rappresentante degli studenti in Senato Accademico Michele Leonetti, che presenterà un’interrogazione. «Chiederò al Senato Accademico una nota d’indirizzo, così da garantire il recupero degli appelli di settembre, interessati dallo sciopero.

Gli studenti che pagano le tasse devono sapere quando e dove potranno recuperare il proprio esame – spiega in una nota Leonetti, che è presidente dell’associazione Sud e siede in Senato in quota Rinnovamento è Futuro – Sostenere gli esami regolarmente è un loro diritto, come ricorda l’articolo 49 comma 6 del regolamento didattico, che io personalmente ho contribuito a modificare».

Leonetti propone l’istituzione «di un’apposita sessione, nel periodo di ottobre, perché gli studenti che si devono laureare non possono perdere la sessione di laurea per via dello sciopero».

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