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L'Unical di Cosenza

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RENDE (COSENZA) – «Nessuno può farcela da solo scrive Costabile in un lungo intervento pubblicato nell’edizione odierna del Quotidiano del Sud – ancor meno in un clima avvelenato da personalismi e conflitti fra gruppi contrapposti: l’Unical ha bisogno di un rettore che non sia né un monarca né un oligarca, ma un rappresentante eletto in nome di una visione il più possibile condivisa, che si proponga di realizzarla gradualmente, fornendo rendicontazioni periodiche e operando con la necessaria determinazione attraverso un lavoro condiviso, aperto all’ascolto di tutti (anche di coloro che nella competizione elettorale non lo voteranno).

Qualcuno capace di dire: “il giorno dopo le elezioni, se mi sceglierete, si volta pagina rispetto agli ultimi anni di conflittualità esasperata, che ci hanno assai nuociuto all’interno e all’esterno, ci dovrà essere una sola squadra, l’Unical, recuperando anche un sano orgoglio per la nostra istituzione, in una regione così sofferente anche perché, da troppo tempo, abituata al declino delle istituzioni pubbliche” e che, soprattutto, dopo averlo detto, dimostri di farlo. È troppo chiedere ai prossimi candidati di sottoscrivere un patto, con questo presupposto metodologico, tra di loro e verso l’Ateneo?». Le elezioni imminente – dice Costabile – saranno l’occasione per ripensare, custodire e rinnovare il progetto fondativo dell’ateneo, a 50 anni (anzi, ormai quasi 51) dalla legge che lo istituì .

«Probabilmente, anche per motivi anagrafici, tra pochi mesi competeranno per la carica di rettore dell’Unical dei colleghi che si sono formati, hanno studiato e si sono laureati in questa Università, che incarnano questa storia, che incrocia pure le loro biografie personali; in ogni caso, il bilancio di questi 50 anni è anche, almeno in parte, quello di tutti quanti lavorano oggi nell’Ateneo – scrive Costabile – Che ne è stato di quel progetto politico generale e, per quanto ci riguarda, del progetto Unical dopo 5 decenni? La Calabria, il Sud, l’Unical di oggi sono assai cambiate rispetto al periodo 1968-1972 (dalla legge istitutiva all’avvio delle attività), ma corrispondono a quelle intenzioni progettuali o ne sono lontane? In che misura?».

Costabile ricorda poi le ragioni fondative dell’Unical, ne cita i successi e sottolinea i rischi per il futuro, avanza una serie di proposte che riguardano didattica, ricerca, governanve e che culminano con l’invito a costruire un vero e proprio sistema universitario regionale.

La versione integrale dell’intervento può essere letta sull’edizione cartacea odierna del Quotidiano del Sud, acquistabile anche dallo store digitale.

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