La Calabria raccontata dai post millennials

I giovani che vogliono investire al Sud

(…) Noi giovani dobbiamo credere nella nostra terra, dobbiamo investire culturalmente qui al sud, non dobbiamo inseguire chimere, sirene che possono creare facili illusioni. La politica deve aiutarci creando i presupposti strutturali affìnché le nostre idee possano trovare piena attuazione nella nostra terra. Dobbiamo puntare a valorizzare l’ambiente, a sfruttare le risorse naturali che abbiamo ereditato e che hanno attirato anche l’attenzione dell’Unesco che vuole tutelarle e salvaguardarle. Dobbiamo avere il coraggio di rivalutare i mestieri dei nostri nonni, di utilizzare le nostre competenze, la nostra fantasia, il coraggio derivante dalla giovane età per far nascere uno spirito nuovo che si contrapponga all’atavica rassegnazione. (…) La politica, lo Stato devono liberarci dal fardello della mafia che blocca lo spirito imprenditoriale presente in molti di noi.

SCOPRI I CONTENUTI DELL’INIZIATIVA “LA CALABRIA RACCONTATA DAI POST MILLENNIALS”

Adele Graziano, 19 anni, frequenta il quinto anno dell’Ipsia di Longobucco. È tra i giovani che ancora credono nella possibilità di restare in Calabria, pur sapendo che la strada da fare è tutta in salita. La sua risposta alla domanda “restare o partire?” è stata pubblicata sabato 17 febbraio, nella rubrica “Post Millennials”, lo spazio che il Quotidiano del Sud dedica ai suoi lettori più giovani. In alto potete leggere alcuni stralci, l’intervento integrale è disponibile accedendo allo store digitale.

Con l’intervento di Adele si chiude il ciclo dedicato al tema “restare o partire”. Ai nostri lettori post millennials, i ragazzi d’età compresa tra i 16 e i 22 anni (LEGGI I DETTAGLI DELL’INIZIATIVA), ora chiediamo di mettersi nei panni di chi amministra o ha responsabilità di governo e di indicarci le loro priorità. Il primo intervento lo trovate sul Quotidiano oggi in edicola.

Per partecipare alla rubrica, è possibile inviare una mail all’indirizzo mf.fortunato@quotidianodelsud.it