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Il liceo Telesio di Cosenza

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I ragazzi della mia età spesso si sentono ripetere frasi che screditano il loro modo di agire, non nego che non sempre i pregiudizi siano del tutto infondati, ma generalizzare è come fare la guerra, vengono colpiti tutti per colpa di uno solo. In particolare non sopporto, però, quando si giudicano i giovani e li si etichetta come sfaticati, perché i giovani di oggi, è vero, non sono perfetti ma credono ancora tanto nei valori e se a volte fanno qualcosa di sbagliato, è perché è facile trovare delle scorciatoie per la felicità. (…) «Tutti si vergognano dei giovani, perché la verità appare strana e per me è il contrario, abbiamo lasciato loro un mondo tormentato, e fa male perché un giorno qualsiasi premeranno il bottone e tutti i bravi uomini come Malcolm X e Bobby Hutton saranno morti per niente». Queste erano le parole di Tupac riguardo a ciò che spesso si dice dei giovani, ogni tanto rifletto su ognuna di queste parole e capisco che in effetti non siamo perfetti noi giovani, ma abbiamo un cuore e tanti sogni e chissà, forse proprio questi pregiudizi saranno la scintilla per smuovere i nostri animi ed essere, un giorno, persone migliori.

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“LA CALABRIA RACCONTATA DAI POST MILLENNIALS”

Apatici, indifferenti, poco propensi al sacrificio. Per Luigi Spadafora, maturando del liceo classico Telesio di Cosenza e volontario della Crocerossa, non è questo il ritratto reale della sua generazione. Anche lui, come i coetanei protagonisti della rubrica “Post Millennials” del Quotidiano del Sud, prova a smontare il pregiudizio che proprio non sopporta sulla sua generazione.

In alto pubblichiamo alcuni stralci del suo intervento, apparso venerdì 4 maggio e disponibile in versione integrale accedendo allo store digitale del Quotidiano (CLICCA PER ACCEDERE).

Oggi, intanto, il giornale è in edicola con un altro intervento della rubrica “Post Millennials” (LEGGI I DETTAGLI DELL’INIZIATIVA). Chi vuole partecipare, può inviare una mail a mf.fortunato@quotidianodelsud.it

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