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Il convegno si svolgerà in due giornate nell’Università della Calabria

RENDE – Nel 2016 ricorrono i cento anni dalla morte di Rubén Darío, primo grande cosmopolita che seppe tradurre la crisi epocale determinata dall’avvento della modernità in un’opportunità per l’America Latina di dettare nuove tendenze estetiche. Il direttivo dell’Associazione Italiana di Studi Iberoamericani (Aisi), in occasione di questa ricorrenza, ha ritenuto opportuno dedicare al modernismo il congresso dell’associazione, che si terrà presso l’Università della Calabria dal 7 al 9 giugno.

Il congresso Modernismo, postmodernità, postmodernismo vuole essere un’occasione per rinnovare il dibattito su questo momento di snodo della storia della letteratura e del pensiero ibero-americani, per proporre una riflessione sul movimento volta a ripensarne classificazioni, appartenenze, influenze e ripercussioni da molteplici prospettive e operando in diversi ambiti disciplinari.

Il congresso è realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical, mentre il comitato scientifico è composto dai docenti: Alessandra Ghezzani, Emanuela Jossa, Dante Liano, Susanna Regazzoni e Stefano Tedeschi.

Ogni giornata del congresso vedrà la partecipazione di un invitato speciale, che terrà una lezione magistrale, mentre ospite d’onore dell’evento sarà il Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchú.

Martedì 7 giugno alle ore 15, presso l’University Club, i lavori saranno inaugurati dai saluti di Raffaele Perrelli (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici), Dante Liano (Presidente Aisi – Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) e dalla Lectio Magistralis di Alfonso García Morales (Universidad de Sevilla).

Il pomeriggio continuerà con una serie d’interventi di docenti provenienti da diverse università italiane e dall’Università di Buenos Aires. Mercoledì 8 giugno, alle ore 9, sempre presso l’University Club, ad aprire i lavori della seconda giornata del congresso sarà la Lectio Magistralis di Ottmar Ette dell’Università di Postdam. Gli interventi degli studiosi proseguiranno fino alle ore 12:45, quando è prevista la presentazione dei libri “Frammenti di un secolo” di Liliana Bellone e “La provincia immutabile” di Martha Canfield. La presentazione del volume di Liliana Bellone vuole essere anche un omaggio al professor Carlos Giordano, esule argentino, già docente presso l’Università della Calabria, deceduto nel 2005.

Nel pomeriggio, a cominciare dalle 15,30, i lavori si sposteranno all’interno dell’Aula Magna dell’Unical, dove alle ore 17,30 si svolgerà l’incontro con Rigoberta Menchú, preceduto dai saluti del Magnifico Rettore dell’Università della Calabria Gino Mirocle Crisci.

Indigena Maya-Quiché, Rigoberta Menchú è nata in Guatemala e sin da bambina ha conosciuto molte ingiustizie, dettate dallo sfruttamento delle popolazioni indigene del Guatemala. Nella lotta per la terra ha perso due fratelli ed entrambi i genitori. Ed è da queste terribili esperienze che prende il via la sua ricerca di giustizia e la lotta contro l’impunità. Rigoberta riesce a scappare da un’orrenda politica di terrore instaurata in Guatemala e a continuare a lavorare e organizzare la sua gente a resistere allo sterminio avviato dallo Stato. Andata in esilio in Messico, da lì inizia anche la lotta all’interno della comunità internazionale, a favore del rispetto e per il riconoscimento dei diritti dei Popoli Indigeni di tutto il mondo. Dal 1982 entra a far parte della commissione per i Diritti Umani dell’Onu. Vince il Premio Nobel per la Pace nel 1992 e ancora oggi Rigoberta Menchú Tum continua nella sua missione universale. I lavori del congresso si concluderanno nella mattinata del 9 giugno, che si aprirà con la Lectio Magistralis di Werner Mackenbach (Universidad de Costa Rica), e si svolgeranno presso la Sala A dell’Aula Magna. A fine congresso è prevista l’assemblea dei soci dell’Aisi.

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